Estensione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2025, moratorie sul credito e sugli oneri fiscali a beneficio delle piccole medie imprese, un piano formativo regionale per offrire occasioni di riqualificazione e aggiornamento delle competenze, bandi regionali a sostegno di investimenti settoriali in ricerca e sviluppo, innovazione, investimenti immateriali e il tavolo di relazioni industriali con i grandi marchi italiani ed esteri da cui dipendono le filiere produttive, per condividere l’impatto economico della crisi e le implicazioni di nuove sfide.
Sono questi i cinque punti del memorandum presentato dal presidente della Regione in occasione del tavolo della moda convocato per ieri 4 febbraio. “La formazione e gli ammortizzatori sociali- la spiegazione di Eugenio Giani – saranno oggetto dei due tavoli seguiti dall’assessore Nardini; gli investimenti e l’aspetto del credito e della finanza in quelli seguiti dall’assessore Marras. Io stesso, con il direttore della competitività in Regione, Paolo Tedeschi mi occuperò di costruire un gruppo di lavoro in interlocuzione con i grandi gruppi”.
Ammortizzatori. La richiesta al Governo è stata formulata anche alla luce del ricorso limitato alle 12 settimane di cassa integrazione di cui DL 160 e coperte da 110 milioni stanziati per le piccole medie imprese fino a 15 dipendenti, a causa delle difficoltà di anticipo da parte delle imprese ai propri lavoratori in attesa dei rimborsi dell’Inps. Visto il perdurare della crisi, c’è la richiesta al Governo – anche tramite la Conferenza delle Regioni – di rimuovere gli ostacoli attuativi per la cassa in deroga per evitare licenziamenti tramite coperture tempestive. Contestualmente anche quella di ampliare ulteriormente l’elenco dei codici Ateco rispetto a quelli indicati dalle circolari Inps.
Piano di moratorie sul credito e sugli oneri fiscali Pensata a beneficio delle piccole medie imprese, superando la logica insufficiente della circolare Abi di agosto 2024 che delinea un vademecum per le scadenze dei finanziamenti e garanzie per le imprese che operano in settori in temporanea difficoltà finanziaria, per un periodo circoscritto di tempo, in attesa della ripresa dell’attività economica, prevedendo invece nella normativa nazionale la sospensione di versamenti contributivi ed erariali riferiti al 2025, da saldarsi nel 2026 senza sanzioni e interessi (tenendo conto che il tasso di default creditizio della moda nel primo semestre 2024 è arrivato al 3,3%, aumentando di 0,4% rispetto a dicembre 2023, ben al di sopra del 2,5% medio degli altri settori manifatturieri con punte del 4,4% per pelli, cuoio, calzature).
Formazione regionale Per offrire occasioni di riqualificazione e aggiornamento delle competenze aprendo una prospettiva di riconversione delle professionalità, ma attirando al contempo anche nuovi lavoratori, sia giovani/neet da riqualificare ricorrendo agli strumenti di formazione continua sia per nuovi occupati/disoccupati per sostenere anche il fisiologico ricambio generazionale.
Bandi regionali Saranno a sostegno di investimenti settoriali in ricerca e sviluppo, innovazione, investimenti immateriali, per sostenere la competitività delle filiere in termini digitali, energetici, ambientali e di circolarità produttiva, aggregazioni di imprese, sostegno ai processi di internazionalizzazione o reshoring, incentivi finalizzati a promuovere investimenti in forma aggregata con particolare riferimento alle reti di imprese, secondo una logica complementare ed integrativa rispetto alle misure nazionali previste per la moda nel recente Ddl sulle pmi.
Tavolo di relazioni industriali con i grandi marchi italiani ed esteri da cui dipendono le filiere produttive, per condividere l’impatto economico della crisi e le implicazioni di nuove sfide derivanti anche da recenti direttive europee richiedendo alle capofila il mantenimento di volumi produttivi minimi lungo la catena di fornitura, a fronte di un impegno ad una riqualificazione della stessa in termini di trasparenza, legalità e tracciabilità complessiva.
In sala Pegaso anche Moreno Vignolini presidente regionale Confartigianato Moda: “Condivido in pieno i punti presentati dalla Regione, come del resto quelli affrontati qualche settimana fa a Roma. E’ arrivato però il momento di abbandonare sterili polemiche e schieramento contrapposti: è necessario presentare proposte concrete non solo condivise a livello toscano, ma anche dal tavolo interregionale. Il settore moda deve parlare a una sola voce. Così potrà essere incisivo”.
All’incontro ha partecipato pure l’onorevole di Fdi Chiara La Porta che ha così commentato: “Dopo un anno di crisi del comparto moda si stanno ancora raccogliendo richieste da portare ai tavoli nazionali. Non comprendiamo, il che sconcerta, quale percorso intenda intraprendere la Regione per, fattivamente, fare la propria parte in una battaglia per aiutare un settore strategico che sarà, comprensibilmente, ancora lunga”.
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