Consolidamento della filiera, sostegno agli investimenti, strumenti per affrontare la crisi di liquidità e contrastare le violazioni del diritto di proprietà industriale. Questo in sintesi il piano della moda che oggi, 18 marzo, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha presentato a palazzo Piacentini alle associazioni del settore.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Urso – è fare squadra e affrontare le sfide del settore con interventi mirati, mettendo in campo misure e risorse per superare questa fase in modo organico. Con il Piano Italia per la Moda vogliamo offrire soluzioni strutturali alla filiera, contrastando la crisi di liquidità, supportando gli investimenti, promuovendo la transizione verso la sostenibilità, incentivando le aggregazioni orizzontali e verticali e rafforzando la lotta alla contraffazione” . La legge del Made in Italy ha messo a disposizione 15 milioni per favorire la transazione ecologica inoltre per l’anno in corso sono stati destinati al settore circa 250 milioni di euro a cui vanno aggiunte altrettante risorse per l’annosa questione del credito ricerca e sviluppo.
“Valutiamo positivamente – il commento di Moreno Vignolini, presidente di Confartigianato Moda– il fatto che il ministro abbia dato forma, con un piano italiano per la moda, al lungo lavoro di confronto fatto nei mesi scorsi sul tavolo ministeriale. Tuttavia le misure devono essere calate rapidamente a terra e cucite a misura del mondo della micro e piccola impresa, perché rischiamo di non avere tempo per affrontare e risolvere la congiuntura negativa, soprattutto se il mercato dovrà affrontare ulteriori stress come i dazi americani”.
Nel documento, si sono affrontati anche temi cari al distretto pratese a partire dalle aggregazioni che secondo Vignolini “non devono essere solo finanziarie (acquisizioni delle partecipazioni) ma anche sostanziali. Bisogna quindi mettere insieme le imprese salvando le loro competenze aggregandole”, la formazione che a detta del presidente di Confartigianato Moda “in questo periodo di congiuntura negativa, le imprese devono essere agevolate a farla in sostituzione della cassa integrazione visto che le linee produttive sono ferme”. E infine l’energia e il revamping per cui “ va sostenuto quello degli impianti produttivi coinvolgendo in filiera anche le imprese meccaniche di produzione”.
“Per la prima volta, grazie all’impegno del governo di Centrodestra e al nostro continuo sollecito, si stanno creando le basi per una politica stabile a favore del settore moda, strategico per il Paese e per la Toscana in particolare – commenta invece l’onorevole Erica Mazzetti (Forza Italia) -. Non si tratta di misure spot né circoscritte o frammentate, ma si tratta di un pacchetto organico che prevede di aiutare le imprese a superare la pesante crisi di oggi, aiutandole a essere più solide e più competitive, con formazione, sostenibilità e aggregazioni. Sicuramente, dobbiamo fare un ulteriore sforzo sul credito: serve una misura più flessibile attraverso le banche a sostegno della liquidità e serve un credito d’imposta soprattutto per far fronte al caro energia, come per gli incentivi per impianti tecnologici e macchinari ampliati anche a quelli esistenti e non limitati alla sostituzione di essi al fine di rendere le imprese maggiormente sostenibili – e solide – sia dal punto di vista economico sia ambientale. Sostengo da sempre la necessità di un tavolo per un ascolto e un confronto continuativo con il settore moda: anche per questo le misure varate dal Ministero del Made in Italy, a partire dal ministro Urso e dal viceministro Valentini, che ringrazio, vanno nella giusta direzione. La moda è un pilastro del nostro sistema manifatturiero e va tutelata”.
“Come promesso – dice invece l’onorevole Chiara La Porta (Fratelli d’Italia)-, e grazie all’impegno del ministro Adolfo Urso, nel piano Moda presentato oggi al tavolo alle associazioni di categoria, che lo hanno accolto con favore, sono molteplici gli interventi a favore del settore. In particolare, è stata inserita nel decreto Pa la risoluzione dell’annosa questione del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo; le imprese potranno così regolarizzare la propria posizione senza ulteriori aggravi. Il Fondo istituito a loro supporto, è stato inoltre innalzato a 250 milioni di euro. All’interno del Piano Moda sono inoltre previsti strumenti ad hoc per la facilitazione dell’accesso al credito per investimenti e volti a far fronte alla crisi di liquidità. Come Fratelli d’Italia non smetteremo di impegnarci, anche in sede di conversione del decreto, per assicurare il nostro supporto alle aziende che producono eccellenze e ci rendono unici nel mondo, stando al loro fianco con concretezza”.
“Per dare un giudizio – afferma Benedetta Squittieri, assessora alle attività produttive del Comune di Prato – aspettiamo di vedere come questo piano si tradurrà in occasioni e risorse concrete per le aziende del distretto. Sarebbe importante dare continuità alle politiche di sostegno alle imprese che investono in efficienza energetica, digitalizzazione e innovazione, iniziate con lo stanziamento straordinario di 10 milioni da parte del governo Draghi. Tra l’altro il 31 marzo scadono i termini di presentazione delle domande per l’ultimo dei bandi finanziati con questo contributo straordinario. Bando che riguarderà progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la transizione ecologica”. (aa)
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