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E’ un vero e proprio ultimatum al governo per aprire il confronto sulla situazione locale, quello uscito al termine dell’incontro del tavolo di distretto convocato dal presidente Massimo Logli in Provincia e che ha visto, riuniti intorno alla stesso tavolo, amministratori locali, forze economiche e i sindacati. Ormai non c’è più tempo: da marzo sarà emergenza, con la fine delle risorse per la Cigs in deroga. Da qui l’idea di una mobilitazione in grande stile che avrà il suo momento clou nella terza settimana di febbraio. Un modo per alzare la voce e farsi ascoltare a Roma. Il distretto è a una svolta: i prossimi mesi saranno decisivi per la salvaguardia della filiera e il suo futuro. La decisione di dare avvio a un’azione in grande stile che porti Prato alla ribalta è stata presa senza tentennamenti. Già per martedì prossimo tutti sono di nuovo convocati per decidere i particolari della mobilitazione. Nel corso della riunione si è parlato di interventi sulla stampa nazionale, di una grande manifestazione, di sedute di consiglio provinciale e consiglio comunale aperti. Qualcuno ha proposto di utilizzare le pezze colorate che sono nei magazzini per rivestire i monumenti della città. “Entro martedì metteremo a punto un documento per sollecitare di nuovo il Governo e in particolare il ministero dello Sviluppo economico a un incontro – annuncia Logli – nella scaletta i temi centrali sono quello degli ammortizzatori sociali e del credito alle imprese”. I sindacati – per bocca di Manuele Marigolli – hanno parlato chiaro: a marzo – se non ci saranno interventi – saremo all’emergenza sul fronte del finanziamento della cassa integrazione straordinaria in deroga, in quanto le risorse dell’Ebret sono agli sgoccioli. Al tavolo è stata presentata anche la richiesta di prorogare i tempi di indennità di mobilità e cassa integrazione ordinaria e si è parlato di iniziative speciali per il sostegno al reddito dei lavoratori.