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Il governo non adotterà nessuna misura specifica per Prato, è disponibile però ad un accordo di programma che punti al rilancio dell’economia locale. A quasi tre mesi dalla grande manifestazione unitaria del 28 febbraio, la vertenza Prato è finalmente approdata al ministero per lo Sviluppo economico. Il tavolo di distretto ha incontrato questa mattina, venerdì 23 maggio, il direttore del ministero, Andrea Bianchi, e il capo di gabinetto del ministro, Luigi Mastrobuono. La delegazione – guidata dal presidente della Provincia – ha illustrato la piattaforma di richieste che dal febbraio scorso sono oggetto della mobilitazione delle istituzioni e delle forze economiche e sociali pratesi. Nel corso dell’incontro – sollecitato dal tavolo all’inizio di febbraio – la componente ministeriale ha spiegato che le risposte alla piattaforma pratese non possono essere contenute in uno specifico provvedimento territoriale riguardante il distretto ma possono essere articolate all’interno delle misure tuttora in corso di definizione al tavolo del tessile-moda. Per il distretto si profila invece – la convocazione è stata annunciata entro dieci giorni – la costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato a definire un accordo di programma per le iniziative di sviluppo e rilancio dell’economia locale. Per quel che concerne l’accesso al credito, ricordando il pacchetto di interventi messi in atto dal Governo, i dirigenti del ministero hanno annunciato l’impegno a confrontare le problematiche sollevate da Prato con i vertici dell’Abi. Sul fronte degli ammortizzatori sociali è previsto un intervento con le strutture del ministero del Lavoro per definire risposte alla richiesta di proroga della mobiltà. Iniziative in tal senso potrebbero essere annunciate già nei prossimi giorni. Di attesa le prime reazioni all’incontro. “Il fatto che non ci saranno provvedimenti specifici per Prato non è una sorpresa, anche se è sempre una cosa difficile da digerire; confidiamo nel tavolo nazionale del tessile – dice il presidente degli Industriali Riccardo Marini -. Fra i vari argomenti emersi ho trovato interessante la prospettiva di consentire alle aziende inserite in distretti o in reti di imprese di poter fare richiesta per la cassa integrazione ordinaria senza avere l’obbligo di formulare previsioni per la ripresa della piena attività. In effetti oggi queste previsioni sono quantomeno difficili ed una misura del genere sarebbe una semplificazione significativa”.“Registro con rammarico una chiusura a un provvedimento ad hoc per Prato. – afferma Stefano Betti, vicepresidente Cna – I problemi individuati sono quelli relativi al credito e agli ammortizzatori sociali. Speriamo comunque, attraverso i gruppi di lavoro, in sviluppi positivi su questi temi. Da parte nostra manteniamo alto l’impegno e la fiducia per lavorare in tal senso”. Parole cui fanno eco quelle di Andrea Belli, presidente nazionale Federazione Moda Confartigianato: “Non è stata accolta la nostra richiesta di sospendere gli impegni fiscali a carico delle imprese dell’area. Ci è stata tuttavia manifestata la volontà di appoggiare e finanziare progetti condivisi di rilancio del distretto, toccando preferibilmente temi come risparmio energetico, ecologia e ricerca e innovazione in genere. Si tratta quindi di continuare a lavorare al Tavolo del distretto, che continua a essere coeso, per portare all’attenzione delle istituzioni centrali progetti operativi concreti”.