Brutte notizie per il tessile pratese: negli ultimi dieci giorni la richiesta di disoccupazione per il settore moda a Prato è aumentata del 15%-20% rispetto allo scorso anno, inoltre la proposta di Confartigianato e Cna per la moratoria F24 non è stata è stata inserita nel decreto Omnibus. Ora è una lotta contro il tempo per provare a trovare uno spazio nel Ddl Concorrenza o nella legge di bilancio. Queste le due più importanti novità emerse dal tavolo del distretto convocato oggi, 30 settembre, dal Comune di Prato alla presenza dei deputati Chiara La Porta (FdI), Erica Mazzetti (Forza Italia) e Christian Di Sanzo (Pd).
“Da qualche settimana – ha spiegato Iury Meneghetti segretario generale Filctem Prato Pistoia – ci stanno arrivando richieste di Naspi, che se rapportate allo stesso periodo dello scorso anno sono tra il 15 e il 20% in più. Questo vuol dire che le aziende hanno finito la cassa integrazione e quindi ora sono a rischio i posti di lavoro”.
Una conseguenza della mancanza degli ordini, ma anche dei fardelli che gravano sulle spalle delle imprese, in modo particolare quelle artigiane “Abbiamo inviato la nostra proposta al ministero per la moratoria degli F24 – spiega Moreno Vignolini presidente presidente della Federazione moda nazionale di Confartigianato –secondo la quale potevano averne diritto le aziende con un fatturato inferiore al 30% rispetto al 2023, abbiamo anche specificato i tempi di durata e le modalità di restituzione dei contributi non versati. Questo non appesantisce le casse dello stato perché si tratta di uno slittamento e per le aziende sarebbe stata una boccata d’aria”.
La non ammissione sembra essere dovuta a un problema tecnico riguardo alla data di invio e quindi ora si cercano altre soluzioni
“Potrebbe essere inserito nel decreto Concorrenza le cui audizioni sono in corso proprio in questi giorni – ha spiegato l’onorevole Erica Mazzetti -. Oggi ci sono state presentate le priorità del distretto e da qui partiremo Le criticità sono note ora bisogna bloccare l’emorragia e mettere in sicurezza le aziende” .
Al tavolo è stato ribadito da parte dei parlamentari l’impegno nel ministero del lavoro per creare una cassa integrazione in deroga anche per le aziende con meno di 15 dipendenti, entro dieci giorni dovrebbe essere pronto il testo.
Oggi si è anche discusso del futuro e quindi della possibilità di ottenere nuovamente risorse per lo sviluppo del distretto. “La strada da percorrere – ha spiegato onorevole Chiara La Porta – è quella dei decreti attuativi per il decreto Made in Italy, approvato nel dicembre del 2023. In particolare dell’articolo 11 che valorizza i tessuti tessili di fibra naturale o da riciclo e sulla norma per la creazione di un marchio Igp per Prato”.
Sicuramente sembra difficile poter riottenere i 10 milioni che sono arrivati al distretto dal Governo Draghi. “Oggi è stato un momento importante – ha spiegato Benedetta Squittieri assessore alle attività produttive – perché abbiamo condiviso con i parlamentari pratesi le necessità del distretto: la cassa integrazione in deroga e la moratoria F24. Proposte che ora saranno proposte al Governo con la forza dell’unità. Si è parlato anche di prospettiva e della possibilità di rendere strutturali i 10 milioni del governo Draghi partendo dal presupposto che sappiamo fare politiche industriali e abbiamo la capacità di spendere i soldi investendo sui temi fondamentali come la digitalizzazione e la transizione economica”.
Al tavolo hanno partecipato anche la sindaca Ilaria Bugetti, Marco Bucci segretario Cisl Prato, Rodolfo Zanieri (Uil) Dalila Mazzi presidente Camera di Commercio di Prato e Pistoia, Francesco Marini presidente Sistema moda di Confindustria Toscana Nord., Claudio Bettazzi presidente Cna Prato Pistoia e il consigliere regionale Marco Martini.