A partire dal 2 dicembre si potranno utilizzare nove settimane di cassa integrazione previste a sostegno della crisi del settore moda. La misura, che riguarda le aziende fino a 15 dipendenti ed è retroattiva al 29 ottobre e deve essere consumata entro il 31 dicembre, avrà un’importante ripercussione per il distretto tessile.
“Da settimane – spiega Iury Meneghetti segretario Filctem Prato Pistoia – non accenna a diminuire la richiesta da parte delle aziende artigiane . Nell’ultima assemblea che abbiamo tenuto proprio ieri per spiegare la Fsba (Cassa integrazione per i lavoratori dell’artigianato) erano presenti circa 200 dipendenti a rappresentanza di 45 imprese. Dati che si ripetono costantemente a ogni incontro che si tiene con cadenza bisettimanale”.
Se le aziende artigiane potranno contare su una piccola bocca d’ossigeno, i sostegni per quelle dell’industria stanno finendo e bisognerà fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria. “I lavoratori – continua il segretario – sono molto preoccupati, secondo le nostre stime non si prevede una ripresa almeno fino a primavera inoltrata. Per questo chiederemo al Governo l’estensione della misura straordinaria per la moda anche per il 2025”.
Crisi del settore moda, dal 2 dicembre via alla cassa integrazione aggiuntiva. A Prato migliaia i lavoratori interessati
La misura ha effetto retroattivo e si deve concludere entro il 31 dicembre. La Cgil "Chiederemo l'estensione anche al 2025"
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