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Una lettera accorata e al tempo stesso precisa nel descrivere la situazione. Così come era stato deciso durante l’ultima riunione del tavolo di distretto, il presidente della Provincia Lamberto Gestri ha scritto al sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta per chiedere l’intervento diretto dei vertici del governo a favore del distretto.”Le istituzioni e le forze economiche e sociali che rappresentano il tavolo del distretto tessile di Prato – si legge nella lettera – hanno deciso di chiederle un incontro urgente. I sindaci, gli imprenditori e i lavoratori di una delle aree manifatturiere più rilevanti del Paese vogliono essere ascoltati e sollecitano interventi concreti e non più rinviabili. Da mesi sono in corso contatti con il ministero del Lavoro e il ministero dello Sviluppo economico per ottenere provvedimenti legati al prolungamento degli ammortizzatori sociali e al riconoscimento dello stato di crisi. Purtroppo su entrambi i fronti non ci sono ancora risposte definitive e fattive. Intanto la Provincia di Prato sta presentando al ministero del Lavoro, nell’ambito del Progetto Welfare to work, un intervento per il sostegno e il reinserimento dei lavoratori usciti dalla mobilità per circa 26 milioni di euro”.”La crisi che attanaglia il nostro territorio – ricostruisce Gestri – viene da lontano, Prato è stata colpita dalle difficoltà prima di altri territori del Paese e per questo l’emergenza, pesantissima, da noi è arrivata prima che altrove. L’incidenza dei lavoratori in mobilità, rispetto all’indice della forza lavoro, è la più alta della Toscana: a fronte di 118 mila lavoratori attivi sono circa 4500 quelli in mobilità. Si calcola che alla fine del 2010 saranno circa 2600 i lavoratori, usciti dalle liste di mobilità, che resteranno privi di ogni tipo di sostegno. Intanto sono quasi 500 le imprese artigiane che sono state costrette a chiudere i battenti dal 2008 al primo trimestre 2010. Una realtà come quella di Prato, che tanto ha dato e tanto ancora è disposta a mettere a disposizione del Paese, merita attenzione e impegno concreto. Dal sottosegretario Viespoli e dal ministro Scajola avevamo ricevuto rassicurazioni circa impegni che, ad oggi, non sono stati onorati. Crediamo che la Presidenza del consiglio, con l’autorevolezza che le è propria, possa dare sostegno alle richieste che arrivano dal nostro territorio”.