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La crisi che da tempo stringe in una morsa mortale il distretto tessile non risparmia più nessuno. Nel recente passato tante aziende storiche sono state costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali o a tagliare i dipendenti. Ora, all’elenco, si aggiunge anche il nome di uno storico lanificio come Caverni&Gramigni, che ha annunciato il taglio di cinque dipendenti su un organico di 25. Tutto questo mentre la Pietraluna, azienda dell’ex Gruppo Fedora, ha chiesto la cassa integrazione ordinaria per 18 dipendenti e la tintoria Giovannelli va verso la chiusura.Insomma, i timidi segnali di ripresa che da qualche parte si stanno vedendo, servono a poco per alleviare la situazione di aziende che fino ad ora hanno stretto i denti ma che ora rischiano davvero di non riuscire più a proseguire la loro attività senza interventi concreti di sostegno. Tornando al caso della Caverni&Gramigni (di proprietà, tra glia ltri, dell’attuale assessore alle attività produttive del Comune, Roberto Caverni) l’ipotesi più probbaile è che si vada verso un accordo di cassa integrazione straordinaria per evitare il taglio immediato dei cinque esuberi.
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