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Crisi del distretto: a Prato cala la produttività, nel resto d’Italia cresce


Redazione


La produttività delle imprese che diminuisce, i prezzi dell’export che scendono e quelli dell’import che salgono, il numero di aziende che cresce ma con una mortalità molto alta e con un rischio massimo per le aziende con un solo addetto, ma soprattutto un trend dell’export che dal 2000 al 2008 è sempre stato in discesa. La crisi del distretto pratese emerge con forza dagli ultimi studi dell’Osservatorio economico della Provincia, presentati a palazzo Buonamici  di fronte a un pubblico di imprenditori, sindacati e addetti ai lavori.La giornata, seconda parte di Prato ha stoffa per il futuro, è servita dunque a mettere il cappello scientifico a una serie di valutazioni sulle ragioni della crisi e sulle dinamiche che in questi ultimi anni hanno agito nel distretto in parte già messe in luce da istituzioni e forze economiche. Da parte della Provincia è venuto un nuovo appello a rafforzare il percorso aperto dal Tavolo di Distretto, che è riuscito nella storica impresa di portare il ‘caso Prato’ a livello nazionale, costruendo una piattaforma unitaria fra istituzioni, imprenditori, associazioni artigiane e sindacati che presto andrà al confronto con il Governo al tavolo del ministro dell’economia.Il ricercatore di Asel Piero Ganugi è partito dall’analisi sulla produttività del lavoro, cioè il valore aggiunto per ogni addetto. Ebbene la produttività generale di Prato dal 2001 al 2006 è scesa da 43 mila a 39 mila euro, mentre quella della Toscana, di Biella e della Lombardia sono salite. Se si guarda ai comparti tessili (finissaggio, tessitura e filatura ) dal 2000 al 2005 si perde almeno il 15%. Sul fronte dell’esportazione si registra una discesa generale dei prezzi nel tessile, mediamente dell’1,4% l’anno dal 2001 al 2007, mentre contemporaneamente salgono i prezzi all’importanzione, con un effetto morsa per le aziende esportatrici del distretto. Nello stesso periodo l’export dell’intero comparto manifatturiero della provincia presenta trend negativi maggiori di quelli italiani e toscani, a segnalare che la crisi pratese è solo aggravata dalla tempesta finanziaria ed economica dell’ultimo anno, ma è precedente.Le aziende del distretto infine continuano a crescere. Secondo l’archivio Ulisse di Unioncamere dalle 28.434 del 1996 sono passate alle 32.372 del 2008 (ma sono comprese anche le partite IVA). A Prato le piccole imprese crescono più delle grandi, ma in fase di recessione soffrono di più. In particolare se si analizzano le oltre ottomila aziende chiuse tra 2000 e 2006 la probabilità di morte è oltre il 60% per chi ha 1 o al massimo 2 dipendenti, mentre scende al 6,50% per chi ha 2,5 dipendenti e al 3,90% per chi ne ha 5. Per le aziende tessili si registra anche una tendenza al ‘rinsecchimento’, cioè alla diminuzione dei dipendenti e in tutte le fasce sono poche quelle che aumentano di dimensioni.
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Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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