“Prato perderà la sede di Estra”. A lanciare l’allarme è il candidato sindaco del centrodestra Gianni Cenni che, in una nota, esprime tutta la sua preoccupazione per l’ipotesi che, secondo quanto dice lo stesso Cenni, sarebbe stata comunicata nel corso di una riunione del personale. Ma da via Panziera arriva, per bocca dell’amministratore delegato Nicola Ciolini, una secca smentita: “La sede di Prato resta – afferma – e, anzi, anche in una futura riorganizzazione per l’ingresso di Estra nella Multiutility, in via Panziera rimarrà sicuramente il ramo energia della nuova holding”.
Il tema della Multiutility entra dunque di prepotenza nella campagna elettorale pratese. Del resto queste sono settimane molto importanti per la società destinata a recitare un ruolo fondamentale nell’ambito dei servizi pubblici regionali. Proprio l’ingresso di Estra nella Multiutility, che potrebbe anche rilevare il nome stesso della società con sede in via Panziera, è infatti all’ordine del giorno. E’ già stato firmato un patto parasociale con Coingas, che rappresenta il socio aretino, mentre proprio nei giorni scorsi Intesa, socio senese, ha deliberato un atto dove viene autorizzata la valutazione di un possibile ingresso nella Multiutility. La strada per il conferimento anche delle quote aretine e senesi sembra quindi spianata.
Proprio in questo contesto si colloca l’allarme di Cenni. “Ho sempre sostenuto il progetto Multiutility – spiega il candidato di centrodestra – ritenendo che mettere a sistema le aziende municipali sia il miglior modo per far crescere i servizi pubblici in termini di qualità ed economicità. La Multiutility però deve perseguire, insieme allo sviluppo dei servizi, anche il mantenimento delle strutture sui territori, tutti i territori, Prato compresa”. Da qui l’allarme per la paventata chiusura della sede pratese con il trasferimento di tutti i dipendenti a Firenze: “Esprimo grande preoccupazione e chiedo chiarimenti riguardo il progetto che, se confermato, impoverirà ulteriormente il territorio dopo l’operazione portata avanti dal centrosinistra, miope e incapace di valorizzare Consiag e di difendere la leadership vantata da Prato – spiega Gianni Cenni -. Il metodo di conferimento è stato sbagliato: Consiag è entrata nella Multiutility attraverso il Comune anziché attraverso la holding fusa per incorporazione. Una scelta priva di lungimiranza e di logica a danno di Prato”.