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L'organico dell'ufficio Inps di Prato potrebbe non essere in grado di gestire tutte le pratiche di cassa integrazione che saranno attivare in seguito all'alluvione del 2 novembre.
L'allarme arriva dalla Fp Cgil:“La carenza d’organico- spiega Sandro Malucchi – fino a poco prima dell’estate era stimata in 42 unità. Hanno preso servizio 26 neo assunti ovvero 16 addetti in meno rispetto a quelli previsti in pianta organica e sono cinque quelli prossimi alal pensione. In pochi anni si sono perdute 55 postazioni di lavoro e gli 80 lavoratori presenti in ufficio saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la coesione sociale di un territorio martorizzato dall’alluvione".
Per ora non si registrano picchi di richieste dell'ammortizzatore sociale anche se il segretario generale Lorenzo Pancini torna a chiedere una Cig straordinaria: "Per i lavoratori che dovessero appartenere a imprese costrette a interrompere la produzione. I problemi non sono solo per le aziende direttamente allagate, come nelle aree industriali di Oste a Montemurlo, di Carmignanello, nei quartieri sud sul versante di Campi Bisenzio, ma anche per quelle rimaste all'asciutto che non ricevono dalle altre le lavorazioni per mandare avanti la propria produzione. Inoltre, sono migliaia le piccole imprese nelle aree urbane anche residenziali come Santa Lucia uno dei quartieri più colpiti dall'esondazione del bacino del Bisenzio".
Per ora non si registrano picchi di richieste dell'ammortizzatore sociale anche se il segretario generale Lorenzo Pancini torna a chiedere una Cig straordinaria: "Per i lavoratori che dovessero appartenere a imprese costrette a interrompere la produzione. I problemi non sono solo per le aziende direttamente allagate, come nelle aree industriali di Oste a Montemurlo, di Carmignanello, nei quartieri sud sul versante di Campi Bisenzio, ma anche per quelle rimaste all'asciutto che non ricevono dalle altre le lavorazioni per mandare avanti la propria produzione. Inoltre, sono migliaia le piccole imprese nelle aree urbane anche residenziali come Santa Lucia uno dei quartieri più colpiti dall'esondazione del bacino del Bisenzio".
La Cgil esorta anche le parti sociali e politiche ad attivarsi in “un compito alto e impegnativo, che richiede la responsabile cooperazione di istituzioni, categorie economiche e organizzazioni sindacali per affrontare la crisi innescata dall’alluvione in un’occasione per rendere coesa una comunità e potenziare le capacità di resilienza del sistema socioeconomico, migliorando i servizi a lavoratori e imprese all’insegna di una sostenibilità sociale e occupazionale, privata e pubblica.”