Il divieto di giocare partite di calcetto fra amici è in vigore da pochi giorni, ma i centri sportivi hanno già registrato perdite intorno al 60%. Un ulteriore terremoto che arriva dopo quattro mesi di chiusura e esattamente nel momento in cui l'attività ricominciava.
A soffrire sono anche le pizzerie che, generalmente si trovano all'interno degli stessi centri. Da qui un appello da parte dei gestori alle squadre amatoriali di affiliarsi a un ente di promozione sportiva, percorso che ha costi minimi e che eviterebbe il tracollo economico delle strutture. “Registriamo di già perdite ingenti – spiega Paolo Figna del Campo il Chersoni di Iolo – e stiamo valutando se rimanere aperti oppure chiudere. Sta passando il messaggio che il calcetto non è uno sport sicuro, ma non è vero seguiamo sempre il protocollo per chiunque arrivi: autocertificazione, misurazione della febbre, sanificazione degli ambienti. Quindi per le squadre cambierebbe poco l'affiliazione, invece per noi la differenza è enorme”
In pratica basterebbe fare una tessera, come quando si va in palestra per bypassare il divieto. “Abbiamo perdite intorno all'80%, visto che il settore amatoriale è preponderante per la nostra attività – spiega Cristiano Sonetti dirigente Sporting Mezzana – stiamo proponendo alle squadre il percorso dell'affiliazione, ma per ora con pochi risultati. Sta crollando anche l'indotto, , ad esempio,chi manuteneva i campi per non parlare della pizzeria. Il lavoro era ripreso e adesso siamo nuovamente fermi”.
Situazione tragica anche al Carbonizzo di Montemurlo dove i dipendenti saranno messi nuovamente in cassa integrazione e la pizzeria potrebbe chiudere nell'ultima settimana di ottobre. “Le partite amatoriali occupavano la fascia oraria tra le 18 e le 21 tutti i giorni – spiega Roberto Cipriani – poi iniziavano i campionati. Lunedì ho avvisato tutte le squadre amatoriali che generalmente venivano a giocare una volta alla settimana che questo non è più possibile e ho avuto un crollo del 60% degli incassi. A tutto questo si aggiungono le perdite della pizzeria avevo 6 squadre che ogni settimana sistematicamente si fermavano a mangiare da noi dopo la partita delle 19, inoltre con l'obbligo di chiudere a mezzanotte i giocatori dei campionati che terminano la partita alle 23 non hanno il tempo materiale per cenare. Siamo in una situazione drammatica”.
Calcetto fra amici vietato e i centri sportivi finiscono in ginocchio
Il settore aveva già registrato perdite intorno al 60% ma adesso potrebbe arrivare il colpo definitivo. L'appello dei gestori ai giocatori: "Affilliatevi a un ente di promozione sportiva"
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