Diminuisce il ricorso al credito da parte delle aziende toscane. Lo dice l'ultimo aggiornamento del Barometro Crif riferito al primo semestre del 2022. Una buona notizia che dimostra un miglioramento, per quanto lento e contenuto, della salute delle imprese. A livello regionale il calo è del 9,1 per cento, più alto della flessione nazionale che segna -7,2 per cento. Scendendo nel dettaglio provinciale, Prato registra una diminuzione del 10,6 per cento, stesso valore di Massa Carrara. In calo di oltre l'11 per cento Firenze e di oltre il 15 per cento Lucca. Solo Arezzo cresce segnando +1,9 per cento. L'importo medio richiesto varia da 102.347 euro (Pisa) a 77.505 (Grosseto). “La dinamica in atto – spiegano gli esperti – va letta come il segnale di una necessità meno impellente rispetto al passato di rivolgersi agli istituti di credito per far fronte alla contrazione dei fatturati e dei flussi di cassa che si erano registrati nella fase più acuta dell'emergenza Covid quando le aziende erano state indotte a richiedere un grande numero di finanziamenti anche per importo più contenuti”.
Cala il ricorso al credito da parte delle imprese, Prato segna oltre il 10 per cento in meno
La richiesta di credito è stata esaminata dall'ultimo Barometro Crif che ha passato al vaglio i dati del periodo gennaio-giugno 2022. L'arretramento di traduce in una buona notizia: "E' il segnale - dicono gli esperti - di una necessità meno impellente di rivolgersi agli istituti di credito per la liquidità"
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