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Un'estate rovente, non solo per il clima ma anche per gli ordini del settore tessile, tanto che molte aziende, invece di chiudere le canoniche tre settimane hanno deciso di fermare la produzione solo per due organizzando una turnazione fra i dipendenti per coprire la terza settimana di ferie. "Abbiamo organizzato le ferie con una rotazione fra i dipendenti – spiega Manuele Nipoti del Lanificio Bellucci -: gli ordini ci sono e stiamo colmando i ritardi accumulati. Una stagione andata bene, per quanto riguarda l'autunno qualche ordine sta arrivando, ma resta la grande incertezza dovuta agli scenari economici e politici. E' un rebus per cui è difficile trovare una soluzione". Andamento più tranquillo, ma uguale preoccupazione per Roberto Rosati del lanificio Fortex : "Non abbiamo modificato il nostro piano delle ferie, perchè gli ordini sono stati costanti, piuttosto l'emergenza è stato la nuova ondata di Covid che ha inciso molto sulle presenze dei dipendenti. Per fortuna i giorni di malattia sono stati abbastanza contenuti. Per ottobre ci aspettiamo il grande gelo: con costi alle stelle, questo porterà a una selezione naturale delle imprese che, se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, porterà a un possibile riequilibrio dei mercati".
Lavoro anche nelle filature alla Pinori filati la consegna degli ordini è ormai terminata e la chiusura dei reparti sarà di tre settimane. "Il piano ferie non è cambiato – spiega Raffaella Pinori – ma per quanto riguarda i dipendenti stiamo pensando di trovare una soluzione per fare fronte al caldo, se le temperature elevate dovessero diventare la norma, allora cercheremo di modificare i capannoni con prese d'aria e altre soluzioni. Un'annata eccezionale ma temiamo uno stop in autunno dei consumi, si prevede un rincaro delle spese familiari di prima necessità del 30% e questo inevitabilmente inciderà sugli acquisti."
Turnazione per la terza settimana, invece, al Lanificio dell' Olivo: "Ritmi di produzione elevati – spiega il Ceo Fabio Campana – abbiamo sempre lavorato su tre turni e ora garantiamo due settimane di stop per tutti e la terza invece prevede la turnazione. Gli ordini sono stati tanti e di qualità. Per la stagione autunnale le prospettive ci preoccupano nonostante siano arrivati i primi ordini, troppa incertezza anche dal punto di vista degli aiuti alle imprese per sostenere i costi energetici"
E i costi emergenti preoccupano Ivo Vignali, dell'omonima Rifinizione. "Costi alle stelle, con un lavoro, per quanto riguarda il settore dell'arredamento, senza grossi scossoni . Per ora abbiamo mantenuto la rotta perchè avevamo i contratti per il gas bloccati fino a settembre, ma dopo l'estate saremo costretti ad affidarci al mercato libero, senza più garanzie.Rincari anche per l'elettricità e i costi di depurazione. Abbiamo già aumentato i prezzi, ma il problema è capire se i nostri clienti, con questi ritocchi, saranno in grado di vendere i loro prodotti".
Una quadro confermato anche dai sindacati, che per ora non registrano situazioni allarmanti. "Costi sestuplicati – spiega Ingrid Grasso della Femca Cisl – che incidono sui bilanci delle aziende, non c'è più marginalità, serve un intervento del Governo per riequilibrare la situazione."
La scelta da parte di alcune aziende di chiudere per due settimane è confermata anche da Rodolfo Zanieri della Uil. "Arrivano in questi giorni le comunicazione da parte delle imprese – spiega – vuol dire che gli ordini ci sono, anche se il mancato preavviso del cambio di programma crea qualche disagio. L'impressione è che ora ci sia una piccola ripresa e quindi si compre, anche con la paura che dopo l'autunno arriveranno periodi bui"
Poche variazioni anche per quanto riguarda la richiesta della casse integrazioni: "Non ci sono per ora segnali preoccupanti – spiega Juri Meneghetti della Filctem Cgil – ma resta la preoccupazione per l'autunno".
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