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Continua il trend positivo di Fil che per il secondo anno consecutivo chiude in attivo il proprio bilancio. Dopo tre anni di perdite, con il bilancio 2008 si completa quasi il risanamento della società. L’utile d’esercizio, pari a 43 mila euro, contribuisce a ricostituire il capitale societario, portandolo a circa 250mila euro. Ma al di là dei conti, l’elemento più importante è che sette lavoratori su dieci che frequentano i corsi Fil trovano un lavoro o riescono a ricollocarsi in un altro settore professionale. Fil, dunque, si caratterizza come una società sana ed in continua crescita che ha visto nel 2008 ricavi per prestazioni, servizi e progetti pari ad oltre 3 milioni di euro con un più 21% rispetto al 2007 ( cioè 627mila euro). Sono state, invece, 28 mila le persone che nel 2008 hanno usufruito dei vari servizi offerti dal Centro Impiego – Fil. Ad aumentare sono state sia le attività del Centro per l’Impiego sia la formazione con un progressivo incremento del margine di contribuzione pubblico e privato. “Aldilà del positivo risultato economico, Fil spa riesce a fare più attività rispetto agli anni precedenti a parità di risorse, questo a testimonianza dell’efficienza della gestione che di fatto ha portato al superamento delle previsioni fatte nel programma di lavoro 2006-2008.” sottolinea con soddisfazione il presidente del Cda di Fil spa, Aldo Gioli. L’efficienza gestionale si può riassumere anche attraverso alcune cifre che vedono la società continuare a ricoprire a livello provinciale un ruolo di leadership nel settore della formazione, nell’ambito della quale è stata posta particolare attenzione ai bisogni delle fasce deboli, dei lavoratori in mobilità o in cassa integrazione. Nel 2008 Fil, per quanto riguarda le attività finanziate, ha realizzato 8.856 ore di formazione per 631 allievi, mentre sul fronte dell’attività privata, le performance parlano di 6200 ore di formazione per 555 allievi. I percorsi formativi hanno riguardato per il 54% la formazione continua ed i disoccupati adulti, per il 19% l’area dello svantaggio sociale e lavorativo, per il 20% l’obbligo formativo e per il 7% la formazione per l’apprendistato. Una grande rilevanza, poi, è stata data ai percorsi formativi individualizzati, tramite voucher ( ben 179 nel 2008), che sono serviti a ricollocare i lavoratori in settori diversi da quelli di provenienza. L’attività di “professionalizzazione” ( tutti i percorsi formativi che Fil promuove per collocare sul mercato del lavoro i giovani alla prima esperienza o ricollocare i lavoratori in altri ambiti lavorativi) può vantare, infatti, una percentuale di successo pari al 70 %, tra le più alte a livello nazionale.
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