Il Banco Fiorentino ha chiuso il bilancio 2024 con un utile netto di 35,112 milioni, una raccolta totale della clientela di 1.717,9 milioni di euro e impieghi netti verso famiglie e imprese per un totale di 822,6 milioni di euro. Risultati che saranno sottoposti domenica 4 maggio all’assemblea dei soci. “Oltre ai risultati certificati dai numeri – ha spiegato il presidente Paolo Raffini – registriamo anche una presenza capillare sul territorio: nessuna filiale è stata chiusa, anzi con l’operazione del le filiali salgono a 39 avendo quindi ampliato l’area di competenza”. Sono già stati fatti due incontri molto partecipati dove ai soci che hanno fatto richiesta è stato garantito il rimborso totale delle quote nei tempi previsti dalla norma. Intanto, come da Dna della Banca, continua anche il sostegno verso le associazioni del territorio a cui sono stati destinati complessivamente 850mila euro. “Abbiamo chiesto – ha precisato Raffini – di aumentare il fondo sociale di beneficenza per sostenere anche quelle dei nuovi territori”.
Incremento possibile anche grazie ai buoni risultati ottenuti: il patrimonio netto è di 303,95 mln di euro con il Roe pari al 12,31% e il CET1 ratio è pari al 38,46% .
“lo scenario economico, l a contrazione del credito – ha spiegato il direttore generale Davide Menetti – dovuta al rallentamento degli investimenti da parte delle imprese, l’incertezza derivante dalle dinamiche internazionali hanno reso particolarmente difficile la nostra operatività. Tuttavia il risultato raggiunto ci gratifica e ci soddisfa soprattutto per aver rafforzato il Banco Fiorentino in tutti gli indicatori vitali, nei profili di rischio e nelle performance”.
E il futuro resta comunque incerto. “A soffrire sono molte aziende – spiega Menetti – soprattutto nel settore del lusso, resta l’incertezza per quanto riguarda i dazi: le aziende comunque stanno cercando nuovi mercati di sbocco. Sulla scelta ha influito anche la crisi con la Cina e l’Europa dell’Est”
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