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Con un -16,7% nella produzione industriale del terzo trimestre 2020 il distretto di Prato è nettamente il più penalizzato tra quelli compresi nel territorio di Confindustria Toscana Nord. Nello stesso periodo, infatti, il calo di produzione a Pistoia è stato del -8,9 e a Lucca del -4,4. se poi andiamo a vedere i singoli settori ecco che il comparto moda con il suo -19,1% è la maglia nera con netto distacco. Il mobile ha fatto registrare un -8,7%, la metalmeccanica -7,2 mentre la carta e cartotecnica -5,7. addirittura con il segno positivo l'alimentare (+6,6%) e la chimica-plastica-farmaceutica cresciuta dell'1%.
Sono i dati che si ricavano dall'indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. "Prato sta pagando duramente gli effetti della pandemia soprattutto a causa dell'altissima concentrazione nel territorio di aziende del settore moda, il più penalizzato del manifatturiero dagli effetti della pandemia – afferma il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini -. Il tessile a livello di distretto segna nel 3° trimestre -17,8% rispetto allo stesso periodo del 2019: un risultato certo meno drammatico del -37,4% del 2° trimestre, quello del lockdown, ma comunque una prestazione fortemente negativa e preoccupante, considerato che l'attività aziendale era stata riavviata. Ora le nostre aziende sono aperte, ma i mercati sono stagnanti ed è prevedibile che tali rimarranno ancora per dei mesi: le restrizioni di legge e le limitazioni di fatto alla socialità, ai contatti e agli spostamenti delle persone deprimono, nei mercati sia interno che internazionale, la domanda di prodotti di abbigliamento, con effetti su tutta la filiera. Non sfugge a queste dinamiche nemmeno il meccanotessile, che a Prato perde nel trimestre il 18,5%. Confindustria Moda ha parlato, nei giorni scorsi, di -27,5% nel trimestre per il fashion italiano nel suo complesso e di una previsione di perdita nel 2020 di 29 miliardi di euro. La moda è davvero il 'grande malato' del manifatturiero italiano ai tempi del covid. Prato, che è un unicum per concentrazione del settore, è di conseguenza anche un unicum nella crisi dovuta al covid: durante il lockdown eravamo la provincia più chiusa d'Italia, adesso siamo quella con il manifatturiero in maggior difficoltà. Questa peculiarità negativa del nostro territorio deve essere oggetto di attenzione da parte delle istituzioni".