Altre due aziende del distretto chiudono: cassa integrazione straordinaria al Lanifficio Rosati e alla Filatura Vallechiara

Non molla la presa la crisi nel distretto. Tra ieri e oggi in Provincia sono stati firmati due accordi per la cassa integrazione straordinaria che riguardano il Lanificio Rosati, per cui già un anno fa era stato sottoscritto un accordo ma che non è riuscito a riprendersi e per il quale il Tribunale di Prato ha decretato il fallimento, e la Filatura Vallechiara, che, duramente colpita dalle difficoltà del settore tessile, ha visto drasticamente ridurre il suo fatturato e pregiudicare la situazione economica e ha quindi deciso di cessare la propria attività. Vediamo i due accordi nel dettaglio:La Rosati Spa in liquidazione è stata ammessa all’intervento di cigs per cessazione dell’attività per il periodo febbraio 2009-febbraio 2010. Nel novembre del 2009 il Tribunale di Prato ha dichiarato il fallimento della società e il concordato preventivo presenterà richiesta di cigs a decorrere dal 22 ottobre 2009 e per la durata di 12 mesi per i 15 lavoratori dipendenti aventi diritto con sospensione a zero ore. Il precedente accordo era stato firmato il 22 dicembre 2008 sempre in Provincia con la richiesta di una cigs per cessazione di attività dal 23 dicembre 2008 al 22 dicembre 2009. L’accordo è stato sottoscritto ieri da Franca Ferrara, dirigente del servizio Orientamento e lavoro della Provincia, Benedetta Gori in qualità di curatore del fallimento della società Rosati S.p.a., assistita dal consulente del lavoro Alessandra Fabbri, Giancarlo Targioni per la Filtea-Cgil, Chiara Malinconi per la Femca-Cisl, Qamil Zejnati per la Uilta-Uil e dai rappresentanti dei lavoratori dell’azienda.La Società Vallechiara Srl presenterà invece richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività produttiva a decorrere dal 19 gennaio 2010 e per la durata di 12 mesi per tutti i 18 lavoratori dipendenti aventi diritto con qualifica di operai e impiegati attualmente in forza con contratto a tempo indeterminato. Considerato che si tratta di cessazione dell’attività, viene concordemente valutata non attuabile la rotazione.