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Stime ancora parziali, ma comunque impressionati vengo fornite da Confesercenti e Confartigianato sulle aziende che hanno subito danni dall'alluvione che a colpito il distretto.Dati in costante aggiornamento e quindi destinati a salire ulteriormente.
Per Confartigianato l'85% delle imprese, su un campione di 100, che hanno risposto al questionario online dichiara di avere gli impianti totalmente compromessi (50%) o parzialmente (36%). "La valutazione dell'impatto economico – spiega Davide Majore direttore di Confartigianato Imprese Prato – non siamo ancora riusciti a farla molto dipende dal grado di compromissione dei macchinari. Per capirlo dovranno essere messi in funzione, quando le condizione delle imprese lo permetteranno".
Dati analoghi, sempre su 100 questionari ricevuti, per Confesercenti: per il 30% delle aziende l'attività è completamente interrotta e parzialmente non funzionante, mentre il 40% delle aziende procede regolarmente l’attività. Di queste il 15% ha necessità di accedere alla cassa integrazione. "L’ammontare dei danni stimati indicativamente si aggira intorno a 900 mila euro – spiega Enrica Marini – ma purtroppo sono cifre parziali, in continuazione arrivano nuovi dati".
Per Confartigianato l'85% delle imprese, su un campione di 100, che hanno risposto al questionario online dichiara di avere gli impianti totalmente compromessi (50%) o parzialmente (36%). "La valutazione dell'impatto economico – spiega Davide Majore direttore di Confartigianato Imprese Prato – non siamo ancora riusciti a farla molto dipende dal grado di compromissione dei macchinari. Per capirlo dovranno essere messi in funzione, quando le condizione delle imprese lo permetteranno".
Dati analoghi, sempre su 100 questionari ricevuti, per Confesercenti: per il 30% delle aziende l'attività è completamente interrotta e parzialmente non funzionante, mentre il 40% delle aziende procede regolarmente l’attività. Di queste il 15% ha necessità di accedere alla cassa integrazione. "L’ammontare dei danni stimati indicativamente si aggira intorno a 900 mila euro – spiega Enrica Marini – ma purtroppo sono cifre parziali, in continuazione arrivano nuovi dati".
Intanto il presidente Stefano Bonfanti annuncia la messa in campo di due importanti strumenti per favorire la ripresa. La prima sono finanziamenti bancari con garanzie e costi accessibili. Questo verrà fatto in maniera specifica con un secondo strumento costruito all’interno di Italia Confidi, con la possibilità di accedere a risorse dirette che saremo in grado di erogare in pochissimi giorni in modo che tutte quelle aziende che avranno bisogno di acquistare macchinari, ripulire la propria attività, rimettere a posto insegne, merci, locali, potranno farlo velocemente.
Intanto Sistema Moda Italia mette a disposizione delle aziende del distretto pratese un help desk per riuscire a evadere gli ordini in corso, con l'aiuto delle imprese associate. Si tratta di un ponte tra le aziende che, a causa dei danni, non riescono a evadere gli ordini ricevuti e le aziende associate a Sistema Moda Italia che operano a pieno regime e che possono subentrare in aiuto per la conclusione dei processi ed essere quindi un aiuto concreto e pratico. Le aziende danneggiate potranno scrivere a: [email protected] segnalando di quale aiuto produttivo hanno bisogno e Sistema Moda Italia le metterà in contatto in tempo reale con imprese, associate a SMI, che possano supportare le fasi di produzione e così salvaguardare il lavoro ed il futuro di imprenditori e operatori del settore.
Qualche azienda, come la Manteco, intanto dopo tre giorni di intenso lavoro che ha visto fianco a fianco tutta la "grande famiglia" torna a produrre. "Sono stati giorni terribili- si legge in una nota- ma ora siamo pronti per ripartire".
aa