I dati pubblicati dall’Osservatorio del mercato del lavoro e della formazione della Provincia di Prato anticipati da Notizie di Prato dove si evidenzia che nei primi nove mesi dell’anno le proroghe dei contratti a termine sono diminuite del 4,2%, mentre le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, si sono abbassate di oltre il 20%, preoccupano il segretario generale della Cgil Lorenzo Pancini che lancia l’idea di una mobilitazione, anche fisica e di istituire una governance attraverso il comitato di distretto. “E’ arrivato il momento – spiega – di passare da una condizione passiva a una dinamica attraverso una mobilitazione che coinvolga tutti. Le aziende tessili attive nel distretto sono 1.600 e impiegano 14.000 lavoratori, nel mondo dell’artigianato le aziende che hanno chiesto la cassa integrazione sono state 500 per 2.300 lavoratori. In sei mesi si sono perse 80 aziende, la metà sono tessili”. In questo quadro preoccupa, ovviamente, la richiesta di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. “La proroga a gennaio non è sufficiente– spiega Pancini – si dovrebbe azzerare il contatore e ricominciare. Per ora non assistiamo a licenziamenti collettivi, ma a febbraio potrebbero iniziare ad aprirsi nuove procedure se non arriveranno nuovi ammortizzatori sociali”.
La Cgil pensa anche a un nuovo modello per le relazioni industriali e di governo del distretto “ Oltre al tavolo della moda – continua il segretario – si deve istituire il comitato di distretto una figura giuridica che sappia gestire le risorse, richiederle e soprattutto avere uno spessore politico”.
Le prospettive per il 2025 non sono migliori del bilancio del 2024: “Non c’è più tempo – conclude Pancni – servono azioni immediate e incisive. Saremo alla testa di questa mobilitazione necessaria, che deve essere dell’ intero distretto e dell’intero comparto tessile”.
Allarme Cgil per il distretto: calano i posti di lavoro, aumenta la richiesta di cassa integrazione. In sei mesi perse 80 aziende tessili
Il segretario generale Lorenzo Pancini lancia una mobilitazione, anche fisica, e l'idea di istituire un comitato di governance: "A febbraio rischio licenziamenti se non vengono rinnovati gli ammortizzatori sociali"
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