Aperto il cantiere per il Textile Hub, l’impianto di selezione automatica di rifiuti tessili che permetterà il riutilizzo e il riciclo di 33 tonnellate di rifiuti annui raccolti fra le utenze domestiche e quelle industriali. Un progetto da 29,5 milioni di euro (23,5 il costo degli impianti e le opere complanari, 2 per l’acquisto dei terreni accanto a Gida in via Baciacavallo e 4 per gli spostamenti di pozzi e tubature di acqua e gas) , in parte finanziato con fondi del Pnrr che quindi sarà concluso entro giugno 2026.
‘L’industria tessile è considerata la quarta industria più inquinante al mondo e la quinta per emissioni di gas serra – commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility – Il Piano per l’Economia Circolare ha previsto una strategia d’azione, la Eu Textile Strategy, per sviluppare l’innovazione, sostenere nuovi modelli di business e affrontare e ridurre gli impatti ambientali lungo tutta la filiera tessile, cercando di aumentare la sostenibilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità degli indumenti. Il progetto dell’Hub Tessile risponde appieno a questi obiettivi e, proprio per la validità della proposta tecnologica, ha ottenuto il secondo posto in classifica fra quelli presentati per accedere ai fondi Pnrr. Rappresenta un’opportunità di crescita e uno strumento di creazione di valore per tutto il distretto pratese. Sarà anche il primo in Italia ad utilizzare un sistema automatico per la selezione in base alla qualità delle fibre e per colore’.
Un impianto all’avanguardia che prevede la selezione, tramite intelligenza artificiale, dei capi che potranno essere rimessi nel mercato dell’usato, da quelli che invece verranno destinati al riciclo delle fibre in base alla tipologia delle materie prime. “Stiamo pensando anche di intervenire a monte – ha spiegato il vicepresidente di Alia Nicola Ciolini – con un servizio di ritiro degli abiti usati su chiamata, come avviene per gli ingombranti. Sul fronte delle imprese, invece, lavoriamo per recuperare le collezioni invendute dei grandi brand. Materiale che altrimenti verrebbe distrutto”.
A pieno regimo l’Hub tratterà due tipi di flussi: 20mila tonnellate di materiale all’anno (più o meno corrispondenti all’intero fabbisogno regionale) derivanti dal circuito del post consumo e 13mila tonnellate all’anno derivanti dal circuito del pre-consumo (circa il 50% , tipicamente scarti tessili di produzione e lavorazione, deriverà dalle attività del distretto tessile di Prato). Si stima che, per quel che riguarda il post consumo, il 60 % dei capi (12mila tonnellate), dopo apposita sanificazione, verrà inviato ad aziende già presenti sul territorio pratese e specializzate in questo settore di mercato. Il restante 40%, composto da capi di abbigliamento non riutilizzabili, una volta eliminate le componenti accessorie come cerniere, fibbie, bottoni, verrà inviato alla linea automatica che seleziona i rifiuti per fibra e colore e poi potrà essere inviata alla linea di pre-sfilacciatura per agevolare, se del caso, il successivo riciclo meccanico. Allo stesso modo i flussi derivanti dal circuito pre-consumo, che in questo momento vengono prevalentemente inviati in discarica o a termodistruzione per la difficoltà di essere selezionati manualmente, verranno inviati alla linea di selezione automatica, eventualmente trattati nella linea di pre-sfilacciatura per il recupero delle fibre facilmente riutilizzabili ed inviati poi ad impianti di riciclo specializzati, in base alle caratteristiche dei materiali da lavorare.
“Un obiettivo politico straordinario – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni – che ha portato l’Hub del tessile nell’unico posto in cui dove stare: a Prato. Lo abbiamo voluto, preteso e difeso da altre realtà . Un intervento per Prato, per la nostra comunità e per il distretto tessile che viene portato all’attenzione della politica nazionale e delle scelte per il Paese intero”.
I lavori, l’appalto è stato vinto da Polistrade, prevedono la riqualificazione dell’area e la realizzazione di opere edili e del corpo fabbrica, nel 2025 è previsto l’avvio della costruzione dell’impianto di selezione meccanica “Parliamo di un’opera di grande importanza per il distretto tessile – spiega l’amministratore unico Daniele Poli, di Polistrade Costruzioni Generali – che vedrà l’utilizzo e l’installazione di impianti tecnologici a livello di altissima specializzazione. Un cantiere in cui ci sarà una grande attenzione al tema della sicurezza. Un appalto di rilievo anche in termini di ricaduta economica anche per il territorio”.
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