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Una mattina per discutere di un modello di mercato di lavoro che favorisce e aiuta la mobilità e la riqualificazione: la cosiddetta flexicurity. Se ne parlerà domani mattina, venerdì 28 maggio, a partire dalle 9.30, presso il Polo Universitario “Città di Prato”.Con il termine flexicurity in Europa si definisce il modello del mercato del lavoro danese e olandese, nel quale una notevole flessibilità in materia di assunzioni e licenziamenti si accompagna ad una altrettanto estesa sicurezza per coloro che si ritrovano ad essere disoccupati, attraverso la presenza di solidi ammortizzatori sociali e di un efficace sistema di formazione che favorisce la transizione da un impiego all’altro. Il modello è stato preso ad esempio dal Consiglio europeo nel 2006.Nell’ultimo decennio, il dibattito sulla flexicurity come modello “desiderabile” di regolazione del mercato del lavoro ha tenuto banco nelle istituzioni europee così come all’interno dei confini dei singoli stati membri dell’Unione europea, in ambito politico e accademico. Lo stesso termine flexicurity si è diffuso rapidamente ed è entrato a far parte del vocabolario comune di decisori politici, rappresentanti delle parti sociali, studiosi ed esperti. Negli anni più recenti, tuttavia, sono emerse voci fuori dal coro, che hanno messo in dubbio la praticabilità di questo modello nei paesi dell’area mediterranea. Lo stesso concetto di flexicurity è stato sottoposto a una severa revisione critica.Nel corso della giornata di studio saranno illustrati i risultati di alcune ricerche comparate che, a partire da una riflessione teorica sulla problematicità del concetto di flexicurity, ne hanno preso in esame le diverse componenti così come si sono declinate in Italia e Spagna. Un approfondimento sarà rivolto alla regolazione della flessibilità a livello regionale, in Toscana e Catalunya. Al centro della tavola rotonda conclusiva, cui parteciperanno rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali locali e regionali, sarà ancora il tema della flexicurity, coniugato con quello della crisi economica. Quale flexicurity in tempi di crisi? Quali le possibili alternative? Queste le domande al centro del dibattito.