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A Prato l’assemblea di Ctn, la crisi del distretto resta sullo sfondo. Il presidente Matteini: “Ci sono aziende che non sono in sofferenza”


Ospite il presidente nazionale Emanuele Orsini, che non ha mai fatto riferimento alla situazione del distretto e alla crisi del settore moda.


Alessandra Agrati


C’era molta attesa per l’assemblea annuale di Confindutria Toscana Nord che si è tenuta oggi ,30 settembre alla Camera di Commercio di Prato, a cui ha partecipato il presidente nazionale Emanuele Orsini ed era previsto un collegamento in diretta con il ministro degli esteri Antonio Tajani. In realtà il presidente non ha voluto incontrare i giornalisti e nel suo intervento non ha mai fatto riferimento al distretto, mentre il vice premier non si è collegato per un’improvvisa riunione sulla situazione del Medio Oriente.
Della crisi del distretto ha parlato, invece, il presidente di Ctn Daniele Matteini, che però ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Prato è il territorio che soffre maggiormente non farei però un allarmismo eccessivo, ci sono aziende anche in controtendenza. Certo il distretto rallenta a traino della crisi che ha investito il settore, l’obiettivo è di non perdere i pezzi della filiera per questo continuiamo a chiedere al Governo di finanziare la cassa integrazione. Il momento non è brillante ci aspettiamo però, per l’inizio del prossimo anno una situazione più gestibile”.
Il presidente, nella sua relazione, ha fatto cenno anche al Regolamento Reach sulle sostanze chimiche che dovrebbe tenere conto dell’eventuale presenza di materiali riciclati nel prodotto immesso in commercio. “Siamo a Prato e mi pare giusto citare casi legati al tessile, dove proprio nella definizione dell’End of Waste esistono criticità importanti: le bozze che circolano non tengono conto della virtuosa tradizione di riciclo del distretto pratese nella sua articolazione che investe un’intera filiera. Criticità anche per l’introduzione nella moda di sistemi di responsabilità estesa dei produttori (EPR) già esistenti per altri settori: sistemi che rischiano di tagliare fuori la filiera tessile dalla loro gestione. Anche lo sviluppo della direttiva Eco-design richiederebbe per un settore così articolato come la moda le flessibilità necessarie in funzione delle diverse tecnologie di recupero”.
Un intervento ad ampio respiro quello di Orsini, intervistato dalla giornalista del Sole 24 Ore Lina Palmerini, che ha spaziato dal Green deal, all’automotive, al settore della ceramica per poi fare accenno all’aspetto energetico auspicando il ritorno del nucleare attraverso l’uso di microreattori. Un riferimento anche alla sburocratizzazione delle pratiche e all’importanza della difesa della produzione italiana per cui è previsto per domani un incontro a Bruxelles. Del resto il titolo dell’assemblea, dove è stato anche approvato il bilancio annuale, era “Quale politica europea per le imprese”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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