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A confronto i giovani imprenditori pratesi e cinesi, a sorpresa sono più ottimisti gli italiani


Redazione


Giovani imprenditori a confronto. Pratesi e cinesi. Un’analisi su stili di lavoro e valori, sulla voglia di rischiare e di scommettere sul futuro, su differenze e momenti di contatto fra le due realtà davanti alla crisi economica. Sono questi gli aspetti su cui riflette la ricerca “Gli imprenditori pratesi under 40” realizzata dall’associazione culturale Prato Futura, con il contributo della  Camera di Commercio di Prato. Uno studio basato su 257 interviste ad altrettanti giovani imprenditori nei primi mesi del 2010. Negli ultimi 7 anni, mentre le imprese tessili nella provincia di Prato sono diminuite del 35%, le confezioni (a conduzione cinese per un 90%) hanno registrato invece un +82%. In questo scenario l’imprenditoria giovanile si è sensibilmente ridotta nel numero, sia nel manifatturiero (attrae il 27% degli imprenditori under 40), che nei settori ritenuti più ricettivi per le nuove generazioni, come i servizi e il commercio (31%). Nel tessile il numero di giovani imprenditori under 40 è sceso addirittura sotto le 1.000 unità.Oltre il 44% degli imprenditori italiani ha iniziato la propria attività entrando nell’azienda di famiglia (nel tessile il 49%). Molto più bassa la percentuale degli imprenditori cinesi (15%), che però ricorrono alla rete familiare per il sostegno finanziario iniziale e le conoscenze necessarie allo start up. Italiani e cinesi ritengono che le esperienze di studio non preparino professionalmente. Una quota consistente di giovani imprenditori italiani (28%) non è comunque andato oltre la scuola media inferiore e solo un 10% è laureato. Tra i cinesi la quota di laureati è leggermente più alta (16%). Solo l’11% degli italiani ha ricevuto una qualche formazione specifica alla professione di imprenditore.Per i prossimi mesi gli imprenditori intervistati confermano l’orientamento al taglio dei costi che gravano sull’impresa, sacrificando i livelli di occupazione. Il taglio  dei posti di lavoro ha coinvolto oltre la metà delle imprese cinesi e il 22% di quelle italiane (senza interessare il settore dei servizi e del commercio). Gli imprenditori italiani lamentano un deterioramento del rapporto, fattosi più impersonale, fra banca-impresa. Gli imprenditori cinesi sono invece meno propensi a chiedere prestiti bancari (lo ha fatto solo il 27%, contro il 67% degli italiani). Per il medio periodo c’è comunque ottimismo: il 44% degli italiani pensa che la propria azienda uscirà rafforzata dalla crisi, a cui seguirà crescita e sviluppo. Diverse le prospettive dei cinesi, per i quali la crisi costringerà l’azienda a trasformarsi in profondità (46%), se non addirittura ad uscire dal mercato (15%). Per contrastare questi scenari un numero elevato di imprenditori cinesi (58%) si preoccupa di fare investimenti puntando sulla sostituzione di impianti obsoleti, sul risparmio energetico e l’automazione.Solo il 35% degli italiani ritiene che Prato, pur essendo territorio di tradizione produttiva, disponga di un patrimonio di risorse e competenze per la crescita e l’affermazione dell’impresa. Al contrario, la localizzazione a Prato è uno dei fattori di successo dell’impresa per il 68% degli imprenditori cinesi, data l’ampia disponibilità di aziende correlate.
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Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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