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Via alla settimana di studi datiniana: a Prato studiosi ed esperti da tutto il mondo


Per l'occasione verranno inaugurate domenica 11 maggio due mostre dedicate a Datini e allo storico Melis


Samuela Pagliara
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Si apriranno domenica 11 maggio, nella sala maggiore del Consiglio comunale di Prato, i lavori della 56esima settimana di studi della Fondazione Istituto internazionale di Storia Economica Datini. Trenta ospiti internazionali ed importanti relatori, provenienti da 26 università diverse, si alterneranno in ampi confronti sul tema della “Gestione del rischio, insolvenza e bancarotta nel mondo premoderno”, focus scelto per quest’anno. I lavori proseguiranno fino al 15 maggio nelle sale del ridotto del Politeama dove una platea di partecipanti (provenienti da tutta Europa e non solo) affronteranno tematiche scientifiche e di notevole rilievo storico ma anche di stringente attualità suddivisi in cinque sessioni: “Concetti, definizioni e considerazioni teoriche”, “Istituzioni: quadri normativi e regolamentari”, “Proprietari terrieri e produttori”, “Mercati e operatori finanziari” e “Pratiche e contenziosi”.  Sempre all’interno della settimana di studi, dall’11 al 17 maggio, la Fondazione Datini collaborerà con la European School for Training in Economic and Social Historical Research con un seminario avanzato per giovani storici economici dal titolo “Finance in History”.

In concomitanza con l’avvio della settimana dedicata agli approfondimenti, al piano terra del Museo Pretorio sarà inaugurata la mostra “Lo storico e il mercante. Federigo Melis e Francesco Datini” realizzata dalla Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica Datini in collaborazione con il Pretorio, l’Archivio di Stato pratese, Banca d’Italia, Museo Galileo di Firenze e Unifi.

L’esposizione è curata da Angela Orlandi, Direttrice scientifica della Fondazione Datini e professoressa di Economia dell’Università di Firenze. Melis e Datini, storico e mercante, vissero in tempi molto diversi ma furono legati da un sottile filo rosso capace di attraversare sette secoli di storia economica. In esposizione oggetti, foto, documenti e filmati che ruotano intorno alle due figure. Sarà possibile vedere preziose tavolette di argilla con antichi esempi di contabilità, alcuni registri di opifici lanieri, ma anche lettere e carteggi che entrambi si scambiarono con le loro consorti. Una sezione della mostra, a video, presenta il documentario Francesco Datini da Prato diretto da Tommaso Santi.

In parallelo anche l’iniziativa Prato 50, che prevede eventi collaterali anche alle biblioteche Lazzerini e Roncioniana, Lottozzero, Cdse, Archivio di Stato e Laboratorio per l’Affresco di Vainella.

La Sindaca di Prato Ilaria Bugetti dichiara: “Ringrazio gli organizzatori di questi due importanti e significativi appuntamenti perché ci consentono di approfondire la conoscenza dei processi economici della nostra storia partendo dal prezioso archivio della Fondazione Datini e di continuare a studiare la straordinaria figura del mercante pratese. Esaminare da più punti di vista e con un’impronta di alto valore scientifico gli eventi intercorsi nei secoli passati in ambito bancario, imprenditoriale e in generale economico, ci aiuta anche a leggere il presente e a proiettarci nel futuro”.

Angela Orlandi, curatrice della mostra: “Sono indirettamente una allieva di Federigo Melis e ho beneficiato della sua scuola. Attraverso di lui ho imparato a comprendere l’importanza della storia non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti. La storia che ci invia segnali di cui tenere conto. La storia che aiuta a capire quello che siamo, la storia che ci fa conoscere e riconoscere chi è diverso da noi. La storia che ci svela un mondo in cui, tra le mille conflittualità politiche e religiose, gli uomini sapevano anche convivere. Un simbolo che considero rilevante è la lettera esposta in mostra di un mercante giudeo che scriveva in arabo con caratteri ebraici e che teneva rapporti con mercanti cattolici”.

Questo il commento di Manuela Fusi, Direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio: “Per il nostro museo, la mostra Lo storico e il mercante. Federigo Melis e Francesco Datini è un’ulteriore occasione per valorizzare la storia della città attraverso un’esposizione fatta di interessanti contenuti, preziosi manufatti e documenti, indicata non solo all’ambito della ricerca, ma anche al pubblico più vasto; intorno alla quale organizzare una serie di iniziative collaterali, ad iniziare dalle visite guidate rivolte anche alle scuole”.

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