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Mentre alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio si inaugurava con cerimonia strettamente privata il neonato museo archeologico con i pezzi di Gonfienti, a Prato si teneva pubblicamente la commissione comunale numero 5 incentrata sul futuro archeologico della città laniera.
Da mesi i consiglieri Pd avevano richiesto alla sovrintendenza un incontro dopo che il tema era stato trattato in Consiglio comunale a fine 2021. L'incontro è stato fissato quindi per oggi pomeriggio 15 luglio, con ritrovo al Mulino, dove i pezzi vengono restaurati. Attualmente in mostra al Mulino, però, ci sono solo i reperti di Figline Valdarno, poiché i manufatti pratesi erano già stoccati e pronti a partire per Campi Bisenzio. I consiglieri del Pd Marco Sapia e Martina Guerrini con l'occasione hanno chiesto alla sovrintendente Gabriella Poggesi di capire se c'è un progetto pratese per i reperti di Gonfienti. "Il Mulino può diventare una vetrina dei pezzi restaurati, un'anteprima – ha detto Poggesi -. Un'opportunità per il territorio pratese l'avere un centro di restauro con gli strumenti recuperati dopo la Riforma Franceschini, qui abbiamo portato anche gli archivi del centro di restauro della Sovrintendenza Archeologica".
Una risposta che ha soddisfatto solo in parte Sapia e Guerrini: "Vogliamo sapere – hanno detto – se la fame di cultura dei cittadini pratesi verrà soddisfatta o no. Oltre al laboratorio nel Mulino, rivendichiamo il diritto ad uno spazio nel museo di Palazzo Pretorio per esporre alcuni preziosi reperti che raccontano le origini di Prato e poi chiediamo di programmare una valorizzazione del sito archeologico in loco".
"Le visite agli scavi dovrebbero diventare strutturali, tipo due volte al mese e diventare un appuntamento fisso", chiarisce la restauratrice Arianna Vernillo. Siamo tutti in attesa di ulteriori sviluppi.
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