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Che Sherlock Holmes sia stato in Toscana ce lo dice lo stesso Arthur Conan Doyle quando nel racconto “L’avventura della casa vuota” fa dire al celebre investigatore con la pipa la frase: “and a week later I found myself in Florence”, vale a dire “una settimana dopo mi trovavo a Firenze”. Su cosa Holmes abbia fatto nel suo soggiorno toscano, però, fino ad ora c’era il buio assoluto. Fino ad ora, appunto, perché a togliere il velo su questo aspetto è ora Luca Martinelli, giornalista e scrittore pratese, ma soprattutto sherlockiano di comprovata fede, visto che dirige la rivista “The Strand Magazine” organo ufficiale dell’associazione “Uno studio in Holmes”, che raccoglie tutti gli appassionati italiani del celebre investigatore.Martinelli ha appena pubblicato per l’editore Alacràn il romanzo apocrifo “Il Palio di Sherlock Holmes” dove appunto si racconta del soggiorno in Toscana del personaggio creato (ma i fedeli ortodossi del Canone preferiscono dire raccontato) da sir Arthur Conan Doyle. Firenze e Siena sono i palcoscenici principali, 1891 l’anno. Il racconto prende le mosse dall’epilogo della celebre narrazione “”Il suo ultimo saluto”, del 1917. Sherlock Holmes, creduto morto alle cascate di Reichenbach insieme all’acerrimo nemico Moriarty, raggiunge il capoluogo toscano sotto il falso nome di Erik Sigerson per ricostruire la rete del controspionaggio britannica in Italia. A lavoro ultimato, però, uno dei nuovi agenti segreti viene arrestato a Siena con l’accusa di omicidio, proprio nei giorni precedenti il Palio di luglio. Sherlock Holmes sarà costretto a intervenire in prima persona. Il “Palio di Sherlock Holmes” farà rivivere concretamente al lettore ambienti, paesaggi, atmosfere della Toscana di fine Ottocento.Ritroveremo Sherlock Holmes nei panni di turista a Firenze ospite di Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi. Qui condividerà “fumate di pipa memorabili” insieme al signor Corsellini, titolare nella città di una rivendita di pipe e tabacchi, leggerà Dante e Leopardi, apprezzerà le “bellezze impareggiabili“ della città e conoscerà da vicino il vino prodotto da Ferruccio Biondi Santi, inventore del Brunello di Montalcino.A Siena, invece, lo ritroveremo nel ruolo di sempre: quello di infallibile investigatore. Nei giorni che accompagnano il Palio del 2 luglio, lo seguiremo nelle sue lucide intuizioni finali, cullati dall’idea rassicurate del “tanto ci pensa lui”. Con lui, ad aiutarlo nelle sue indagini, un personaggio che non ci saremmo aspettati d’incontrare: lo scrittore Federigo Tozzi da bambino, arruolato nella folta schiera degli “irregulars” di Baker Street. Il libro, che si può trovare nelle librerie o su internet, sarà presentato il 26 ottobre a Sesto Fiorentino (ore 21) presso la Libreria Mondadori e il giorno successivo a Firenze presso l’Istituto di cultura britannica.