Prato terra di scrittori, premiato a Torino Francesco Soldi con il suo “La rosa e la barca”

Con una storia sulla violenza di genere e l'ambiente carcerario, il pratese Francesco Soldi è arrivato secondo alla terza edizione del Premio letteratura per la giustizia Il Dubbio, organizzato dalla Fai (fondazione dell'avvocatura italiana), dal consiglio nazionale forense e dal giornale Il Dubbio. La premiazione si è tenuta domenica scorsa al Salone internazionale del libro di Torino. “La rosa e la barca”, questo il titolo del libro di Soldi, ha superato il vaglio di più giurie e la concorrenza di altri 90 racconti fino ad arrivare sul podio. “Sono molto contento anche perché è la prima volta che partecipo a un concorso. – racconta Soldi – Non amo molto burocrazia e regolamenti, e così non sono mai andato a cercare premi. Questo mi è stato segnalato da un'amica che fa l'avvocato. Sono partito senza storia e senza un'idea. Mi sono detto: se entro stasera trovo lo spunto mi metto subito a scrivere, altrimenti lascio stare. Poco dopo ho preso carta e penna”.
Soldi fa lo psicoterapeuta e il genere che predilige è il thriller psicologico. Non è un caso che tra gli autori che preferisce ci sia Stephen King. Per questa occasione però, si è dovuto allontanare. Il tema, vista la natura del concorso letterario, infatti, era obbligato e legato al mondo della giustizia, ma tra quelle righe troviamo comunque il tratto distintivo del 42enne pratese: l'introspezione e l'analisi interiore. “Quella vena lì esce sempre, è più forte di me. – scherza – Tra i protagonisti dei miei libri non ce n'è uno sano”.

Lavoro e passione si intrecciano inevitabilmente. Una passione, quella per la scrittura, nata a 16 anni durante gli studi classici al Convitto Cicognini e mai interrotta. Sette, fino a ora, i libri portati a compimento tra cui un romanzo fantasy e una raccolta di racconti. Il primo è stato pubblicato cinque anni fa, ma non c'è l'ossessione del successo: “Non amo l'auto editing che ora va molto. Invio i miei libri alle case editrici. Chi è interessato chiamerà. Scrivo per me, perché mi piace, mi diverte e finché sarà così continuerò a farlo”. Un ragionamento che vale anche per il Premio Strega, il massimo riconoscimento in campo letterario che è arrivato a Prato ben tre volte grazie a Edoardo Nesi e a Sandro Veronesi: “Sono molto orgoglioso della mia città e di tutti i suoi personaggi. Sarei bugiardo se dicessi che il Premio Strega non mi interessa però sono realista. Il sogno c'è ma ciò che mi fa andare avanti è la soddisfazione che provo quando finisco un libro, il piacere che mi dà scrivere”.
La speranza per Soldi ma anche per la città è che valga il detto, non c'è due senza tre.