66
Ancora una volta la galleria Lato, in piazza San Marco 13, ci delizia con le opere di un artista che ha tanto da raccontare. Da domani, sabato 30 gennaio (inaugurazione alle ore 18.30) a sabato 20 febbraio, la cittadinanza potrà visitare “Opere MCM74/84-MM08/09”, la personale del pratese Raffaello Gori, in cui sono esposte le sue creazioni dagli anni ’70 in poi.Prendendo in prestito, presumibilmente, i pensieri della fenomenologia della percezione dell’esistenzialista Merleau-Ponty, l’artista ci presenta delle opere che ci interrogano sulla visione. Da anni ormai il panorama pittorico e scultoreo europeo dibatte sulle modalità dell’arte, in una sorta di apocalisse performativa che tende a mettere in discussione l’intero passato dell’arte. Gori, dal 1974, accoglie questa idea e gira la tela, la guarda da un’altra prospettiva, riflette sull’intera capacità del materiale costitutivo: chiodi, tela, fibre e colori sono scardinati,scomposti in una connubio caotico che punta all’arricchimento semantico. Il quadro non presenta solo un davanti, ma anche un dietro, trasmette una visione bilaterale e ambivalente.Le plastiche e i supporti presi in prestito dalla serigrafia celano un significato che si palesa solo per sottintesi, tramite un diaframma che ne accentua ancora di più il suo svelamento. I materiali si caricano di una novella spiritualità: i più accorti possono notare uno sguardo ammirato ad un passato di ricerca suprematista, a Rothko o a Malevic, grande trasfiguratore di immagini pittoriche che affondano le proprie radici nella realtà delle cose.Una mostra che ci fa conoscere un artista che è riuscito a spaziare nel panorama percettivo e a realizzare concretamente, grazie a un’attentissima ricerca, le problematiche che l’arte contemporanea si è posta dai suoi albori. Un’altra testimonianza del fermento della nostra città, che da sempre diffonde l’arte di altissima qualità.
Elia Frosini