Categorie
Edizioni locali

Pecci, ritiro querela per diffamazione Bini Smaghi a Perrella. Soldi: “Chiarire se usate risorse pubbliche”


Anche la battaglia legale sul fronte penale, come quella di fronte al giudice del lavoro, è stata risolta da un accordo extragiudiziale i cui termini sono coperti da un patto di segretezza. A rendere meno trasparente la vicenda il fatto che oggi pomeriggio sia stata negata la consultazione dei verbali del cda al consigliere Curcio


Redazione


L'ex direttrice del Centro Pecci Cristiana Perrella ha ritirato la querela per diffamazione nei confronti del presidente della Fondazione per le arti contemporanee, Lorenzo Bini Smaghi, per le frasi pronunciate sul suo conto nel corso della commissione Controllo e garanzia del Comune di Prato dell'ottobre 2021 dedicata alla rimozione della Perrella dalla direzione del Pecci.
Un ritiro dettato dall'accordo extragiudiziale trovato tra le parti dopo che a giugno il gip ha disposto l'imputazione coatta per Bini Smaghi. Al momento non è chiaro l'importo e se a pagare sia stato Bini Smaghi o le casse del Pecci perché è stato siglato un accordo di riservatezza. Lo stesso vincolo dietro cui, lo scorso luglio, sempre in commissione Controllo e garanzia, Bini Smaghi non ha voluto rivelare la cifra pattuita tra la Fondazione e Perrella per il ritiro della causa di lavoro sostenendo anche che la trattativa fosse ancora aperta.
Quindi entrambi i fronti, penale e lavoro, sono avvolti da un'aura di mistero nonostante il cda del Pecci sia nell'occhio del ciclone per aver licenziato in tronco due dipendenti per far quadrare i conti dell'ente.
Per il presidente di quella commissione, Leonardo Soldi del Centrodestra, è fondamentale chiarire e definisce "gravissima" l'ipotesi che l'accordo sul fronte penale possa essere stato pagato dalle casse del Pecci: “Dal punto di vista giuridico, è fondamentale sottolineare che una querela penale per diffamazione è una questione personale e non può, né deve, essere oggetto di una transazione economica finanziata con denaro pubblico. Se ciò fosse confermato, verrebbe certificata non solo la mala gestione amministrativa, ma anche che un fatto giuridicamente personale e penale, sarebbe stato "risolto" a spese della collettività. Ribadisco che, al momento, non dispongo di documenti ufficiali che confermino questa ipotesi. Tuttavia, stiamo cercando di ottenere, non senza difficoltà, tali documenti per fare piena luce sulla questione. – conclude Soldi – La commissione Controllo e garanzia del Comune di Prato, che ho l'onore di presiedere, continuerà a monitorare attentamente la situazione, con l'obiettivo di garantire la massima trasparenza e la verifica del rispetto delle leggi”.
Nel ruolo di consigliere d'opposizione Soldi aggiunge: “Se il fallo aggiuntivo di aver ricevuto una querela per diffamazione dovesse essere coperto con fondi pubblici, Bini Smaghi non dovrebbe attendere una non riconferma, ma dovrebbe piuttosto formalizzare immediatamente le sue dimissioni dalla carica e dal Cda”. Poi l'attacco a Biffoni e alla giunta: “La città non sembra aver compreso appieno che alla base della crisi che stiamo affrontando c’è un solo e principale responsabile: il sindaco Biffoni. Fin dalla prima interlocuzione in commissione controllo e garanzia, a margine del licenziamento della Perrella, l’assessore Mangani ha ribadito che il presidente Bini Smaghi e il Cda godevano del pieno sostegno e condivisione sia da parte sua che, ovviamente, del primo cittadino".
Altra conferma della scarsa trasparenza che i vertici del Pecci stanno dimostrando in questo complesso momento, arriva dal rifiuto di mostrare i verbali delle riunioni del cda al consigliere comunale della Lega, Marco Curcio, che ne aveva fatto richiesta. All'appuntamento, previsto ieri e slittato a oggi pomeriggio, si è presentato il segretario generale Emanuele Lepri che ha comunicato a Curcio l'impossibilità di mostrargli i documenti richiesti. "La motivazione è legata a una sentenza del Consiglio di Stato di due anni anni fa che contempera il diritto di accesso agli atti dei consiglieri comunali con il diritto alla riservatezza ma si tratta di una vicenda che non ha niente in comune con la nostra e che in questi due anni non ha impedito al cda di mostrarmi i verbali. Non capisco perchè prima sì e ora no e non capisco perchè, se così è, non mi sia stato detto subito anzichè fissare l'appuntamento. Mi è stato garantito che riceverò comunque copia dei verbali con i nomi censurati ma resta più di una perplessità su come il Pecci si stia muovendo". 
Curcio cercava in quei verbali la prova dell'avvenuto accordo extragiudiziale con l'ex direttrice Perrella, l'ammontare e il momento in cui è stato siglato: "Quando Bini Smaghi è venuto in commissione 6 a luglio, ha dichiarato che non poteva darci informazioni in merito perchè la trattativa era in corso. Mi risulta invece che la questione sia stata affrontata nella riunione del cda del 29 maggio quando è stato approvato il consuntivo 2022. E' solo in questo documento che poteva essere inserito il risarcimento alla Perrella perchè è di competenza del 2022. Dunque l'accordo a luglio c'era già. Quando ne avrò certezza presenterò un esposto in procura. Inanto procederò con quello alla Corte dei Conti".

(e.b.)
Edizioni locali: Prato
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia