Nel parco di Galceti, lungo il sentiero 412, è stata riportata alla luce un'antica cisterna, che dapprima è stata utilizzata per portare l'acqua a Villa Fiorelli poi, durante la seconda guerra mondiale, come rifugio antiaereo.
A scoprirla Franco Focosi e Giacomo Fratti del Gruppo archeologico “l'Offerente”, su segnalazione di Riccardo Barni che gestisce la pagina facebook Sentieri di Prato. “Come ogni scoperta – spiegano i due archeologi – è stato un momento emozionante, ci sono voluti due mesi per ripulirla dalle erbacce e dalle piante ma ora è visibile in tutta la sua bellezza”. Una costruzione di 15 metri di larghezza e 8 di altezza che al suo interno conserva una cisterna, simile a quella di Carteano, protetta da una condotto interno a volte. “La cosa più strabiliante – spiega Fratti – è che non c'è traccia di questa struttura in nessun libro o mappa. Siamo riusciti a risalire alla sua funzione di bunker attraverso i ricordi di qualcuno che l'ha utilizzata”.
Che servisse a portare l'acqua a valle, è chiaro dai condotti e dalla presa d'acqua che entra nella roccia per 9 metri, da dove sgorga ancora un piccolo ruscello quando la falda si alza. “Abbiamo notato anche delle longarine probabilmente servivano per sostenere una pensilina costruita per proteggere le donne che andavano al lavatoio. Ma questa è un'ipotesi”.
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