“Ritirare i due licenziamenti? Non è escluso ma solo dopo il confronto con i soci pubblici previsto il 21 settembre”. E' la risposta che il direttore del Pecci, Stefano Cagol, ha dato a Cgil e Uil in apertura dell'incontro avuto nel primo pomeriggio di oggi nei locali del Museo. Assente il cda. Incontro durato poco meno di 20 minuti perché la condizione posta dai sindacati per mettersi a sedere e riallacciare le relazioni e il confronto era proprio il ritiro dei due licenziamenti, effettuati a fine agosto per motivi economici.
I vertici del Pecci, dunque lanciano la palla nel campo di gioco dei soci, ossia Regione e Comune, ancorando quella decisione al confronto del 21 settembre a cui parteciperà anche il presidente della Fondazione per le arti contemporanee, Lorenzo Bini Smaghi, e saranno presenti anche Cgil e Uil. Sindacati che a questo punto convocheranno una nuova assemblea dei lavoratori per il 19 settembre e si appellano a Regione e Comune: “A questo punto – affermano Alessio Bettini della Fp Cgil e Patrizia Pini della Fp Uil – chiediamo l'intervento risolutivo degi due enti pubblici soci del Pecci”.
Nell'incontro di oggi, il direttore, il segretario generale e il consulente, avrebbero sottolineato che i due licenziamenti sono individuali, quindi con un procedimento sindacale diverso, e non frutto di una rimodulazione strutturale come invece sostengono i sindacati che hanno ribadito la mancata comunicazione di questa decisione a fine luglio.
Licenziamenti al Pecci, il direttore prende tempo con i sindacati: “Decideremo dopo incontro in Regione”
Fumata grigia dal vertice di oggi al quale non ha partecipato né il presidente Bini Smaghi né nessun membro del cda. Cgil e Uil hanno intanto convocato una nuova assemblea dei lavoratori
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