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Riproduzione vietata
L'alluvione che ha colpito il nostro territorio a inizio novembre hanno reso impossibile la consueta ed attesa occasione di festa per l'apertura della nuova stagione della Camerata Strumentale di Prato che sarà recuperata mercoledì 13 marzo. Così il primo appuntamento della stagione è con il secondo concerto del cartellone che ha per titolo "Il Piacere della Scoperta", con l'obiettivo di porre l’attenzione, oltre che sul grande repertorio, su autori meno noti e composizioni meno celebrate, che meritano però di essere ascoltate e che sveleranno autentiche meraviglie.
L'appuntamento è per domani sera, giovedì 30 novembre, alle 21, nella consueta cornice del teatro Politeama. A dirigere l'orchestra e ad esibirsi con la viola sarà uno strumentista fuoriclasse, Yakov Zats, che il pubblico della Camerata ha già applaudito in diverse occasioni.
Intorno a una partitura costruita esclusivamente su temi popolari ucraini, la Suite composta nel 1925 dall’americano Quincy Porter è un omaggio solidale a chi soffre in questi giorni i disastri della guerra. Per questo motivo è affiancata all’intensa elegia di Hindemith per viola e archi la medesima melodia con cui Bach si congedò da questo mondo. Altrettanto carica di significato è la scelta del Monolog di Alfred Schnittke, uno dei più importanti protagonisti della musica del secondo Novecento, ebreo russo perseguitato dalla censura sovietica. Due vivaci e affettuose rivisitazioni della civiltà strumentale settecentesca, le Suites composte nel tardo Ottocento da Max Reger e Edvard Grieg completano il programma con un’affermazione di fiducia nell’energia positiva della musica.
Prima del concerto si terrà al Ridotto del Teatro Politeama il consueto Club delle 18,45, la guida all’ascolto tenuta da Alberto Batisti sul programma della serata, appuntamento ad ingresso libero.
L'appuntamento è per domani sera, giovedì 30 novembre, alle 21, nella consueta cornice del teatro Politeama. A dirigere l'orchestra e ad esibirsi con la viola sarà uno strumentista fuoriclasse, Yakov Zats, che il pubblico della Camerata ha già applaudito in diverse occasioni.
Intorno a una partitura costruita esclusivamente su temi popolari ucraini, la Suite composta nel 1925 dall’americano Quincy Porter è un omaggio solidale a chi soffre in questi giorni i disastri della guerra. Per questo motivo è affiancata all’intensa elegia di Hindemith per viola e archi la medesima melodia con cui Bach si congedò da questo mondo. Altrettanto carica di significato è la scelta del Monolog di Alfred Schnittke, uno dei più importanti protagonisti della musica del secondo Novecento, ebreo russo perseguitato dalla censura sovietica. Due vivaci e affettuose rivisitazioni della civiltà strumentale settecentesca, le Suites composte nel tardo Ottocento da Max Reger e Edvard Grieg completano il programma con un’affermazione di fiducia nell’energia positiva della musica.
Prima del concerto si terrà al Ridotto del Teatro Politeama il consueto Club delle 18,45, la guida all’ascolto tenuta da Alberto Batisti sul programma della serata, appuntamento ad ingresso libero.
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