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Uno degli artisti meno conosciuti dei cosiddetti “Ragazzi della scuola di Prato” è esposto nelle sale del Palazzo Banci-Buonamici della Provincia di Prato. Da domani, sabato 12 giugno (alle ore 17:30 l’inaugurazione), fino al 31 luglio le opere di Giulio Pierucci saranno in mostra per tutti i cittadini.I busti e le figure intere, che compongono la mostra “La commedia umana di Giulio Pierucci”, rappresentano una galleria poliedrica di personaggi che, sul filo dell’ironia e del grottesco, risentono dello spirito polemico e anticonformista dell’artista. Pierucci nasce nel 1899 e subito viene inserito nel mondo dei telai: morto il padre, viene prima preso a fare i cannelli e poi a raccogliere i fili che si strappavano i filanda. Lavori umili, ma che hanno formato la sua personalità particolarissima.La personale, realizzata con il contributo dell’associazione pratese Amici dei Musei e con il supporto della Provincia di Prato, mette in luce uno scultore e pittore che ha fatto parte della generazione dei Ragazzi di Prato, tra cui è possibile annoverare Gino Brogi, Quinto Martini, Leonetto Tintori e Oscar Gallo. Artisti del primo Novecento che la città ha già avuto modo di conoscere grazie a “Quei ragazzi della scuola di Prato e dintorni”, mostra presentata alcuni anni fa sempre a Palazzo Buonamici.“Abbiamo voluto fare una personale su Giulio Pierucci perché tra tutti i ragazzi di Prato è stato quello meno valorizzato. – dice Franco Riccomini in veste di curatore – Oltre ad aver avuto un incarico presso l’Accademia di Belle Arti, è riuscito, da artista, a creare un suo particolare modo di fare scultura, riprendendo sfumature da Shagall e Magritte, e a dominare la scena del Novecento italiano. Tutte le cose create da un certo periodo in poi risentono in particolar modo di un carattere comico e grottesco, che rende la sua produzione qualcosa di rarissimo”.Grande soddisfazione per questa mostra da parte di Selby McCreery ,presidente di Amici dei musei: “Il nostro intento è quello di promuovere il patrimonio artistico e culturale di Prato. Questa è una città bellissima, che offre arte e cultura di altissimo livello, e i pratesi spesso se lo dimenticano”.Una personale straordinaria, che ci obbliga a confrontarci con i tipi umani creati con materiali poveri dal Pierucci. L’emigrante, l’onesto, il comandante, assieme a tante riproduzioni di personaggi conosciuti, sono plasmati secondo un archetipo in cui la comicità e il grottesco rappresentano un modo per spostare l’attenzione verso qualcosa di nascosto, di sussurrato. Pieno appoggio anche da parte del Presidente della Provincia Lamberto Gestri, che vede questa iniziativa “Come un modo per fare del palazzo della Provincia una struttura aperta all’Arte, in cui tutti i cittadini possono trascorrere un pomeriggio tra le sculture o i reperti archeologici degli scavi di Prato”.
Elia Frosini