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E’ stato il bellissimo teatro Gabriele D’Annunzio del Convitto Nazionale Cicognini a fare da quinta, ieri, alla consegna del Premio Prato Iva Pacetti, da assegnare a un giovane talento del panorama lirico mondiale. La premiazione, giunta ormai alla sua quinta edizione, è dedicata al famosissimo soprano pratese Iva Pacetti, che riuscì a imporsi sulle scene della lirica negli anni ’30 e ’40, riscuotendo grandissimo successo da parte di pubblico e critica.Il consiglio direttivo dell’associazione Pratolirica, che ogni anno organizza quest’evento, ha deciso di premiare un cantante straniero, cosa insolita e fuori da ogni previsione. Il riconoscimento, infatti, è andato al giovane Myung Ho Kim, pluridecorato tenore nato a Seoul e venuto in Italia, solo dopo la laurea in Canto, per affinare e perfezionare la propria tecnica.Dopo la consegna del premio da parte di Magda Cappellini Ottolenghi, figlia del grandissimo soprano pratese, il tenore ha deliziato la platea con delle arie tratte dalle opere italiane più belle, tra cui i “Lombardi alla prima crociata” di Giuseppe Verdi e l’ “Arlesiana” di Francesco Cilea, con cui ha potuto dimostrare le sue finissime doti di cantante e di interprete. Il pubblico è stato anche protagonista di un intermezzo molto piacevole, in cui la moglie del coreano, anch’essa cantante lirica, ha interpretato un’aria dell’opera buffa “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti.Un pomeriggio in cui la lirica pratese, sicuramente poco conosciuta e dimenticata da una grandissima parte dei media locali, come peraltro ha lamentato anche il presidente dell’associazione, è riuscita ad avere il suo spazio e il suo momento di gloria.
Elia Frosini