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Dopo due anni il Polittico di Andrea Di Giusto, gioiello del 1400 di proprietà del Museo Civico di Prato, è tornato all’antico splendore grazie all’accurato lavoro di restauro eseguito da Daniele Piacenti. Il restauro è stato inaugurato giovedì scorso al Museo di Pittura Murale in San Domenico dove si trova attualmente in attesa di essere ricollocato all’interno del Museo Civico. Un esempio positivo di sinergia tra enti diversi – Comune di Prato, Confartigianato Imprese Prato e Fondazione Città Italia – che ha consentito di effettuare questo importante recupero per il patrimonio artistico della città. Daniele Piacenti, restauratore e dirigente di Confartigianato, ha effettuato il paziente lavoro di restauro sia del supporto ligneo che su quello pittorico e tante sono state le relazioni messe in moto da questa operazione che ha accostato ambiti apparentemente distanti tra loro. Importanti i contributi nel campo della ricerca, dalla diagnostica dell’Istituto Diagnostico Santo Stefano alle scansioni del supporto ligneo per la raccolta dati sullo stato e interventi necessari per la conservazione delle opere con le apparecchiature e le competenze messe in campo dal Professor Luca Uzielli del Distaf dell’Università di Firenze.Il restauro del Polittico di Andrea Di Giusto ha quindi rappresentato un evento significativo per la città non solo per l’importante recupero dell’opera di un antico maestro artigiano ma anche come modello di lavoro e segnale positivo in momenti difficili per il territorio. “Una dimostrazione – ha commentato il vicesindaco Goffredo Borchi, dopo aver ringraziato il suo predecessore Mazzoni per la scelta di intervenire in questa operazione – di come in città esistano ancora importanti forze positive che riescono a creare azioni capaci di ottenere grandi risultati. E spero che, com’è stato possibile effettuare questo recupero nel campo dell’arte, si riescano a innescare processi virtuosi di questo tipo anche in altri campi della vita cittadina”. Fausto Lombardi, Presidente della Consulta Cultura & Società di Confartigianato Imprese Prato ha spiegato come questa operazione abbia dato spunto all’associazione per portare, anche attraverso incontri nelle scuole, la conoscenza su un mondo, quello del restauro, che è in grado di offrire prospettive interessanti anche a livello lavorativo. Ledo Prato, Segretario Generale di Fondazione Città Italia nella dichiarazione per l’inaugurazione afferma che “salvare l’arte significa assicurare allo sviluppo economico dell’Italia un futuro certo e che è utile incoraggiare l’artigianato italiano perché è una straordinaria risorsa per il nostro Paese”.