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A volte una foto può più di mille parole. Ed è proprio partendo da questa idea che nasce la mostra che Simone Pacini ha voluto dedicare alla Birmania, con lo scopo di riportare l’attenzione su uno degli stati più martoriati del mondo. La mostra inaugura martedì 17 marzo (dalle 17.30 alle 19.30) nelle sale del Tommy Bar (viale Vittorio Veneto 56) ed è dedicata a Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pce 1991, tenace sostenitrice della democrazia e, ormai da venti anni, agli arresti domiciliari. La mostra resterà aperta fino al 10 aprile.“Questo è un piccolo insieme di foto scattate durante un viaggio in Birmania – spiega l’autore – i protagonisti degli scatti sono i volti della gente birmana e i colori delle sue terre. E’ la Birmania del Lago Inle, luogo ameno e suggestivo, dei contadini che lavorano il bambù, delle contadine nelle risaie, della vita spalla a spalla con l’acqua. Sono immagini descrittive su come la gente birmana cammina, si muove, studia, lavora, sulla loro spiritualità e sulla loro vita, sui loro ritmi, sulla loro battaglia quotidiana contro un regime silenzioso. E’ uno sguardo con l’occhio europeo di chi li guarda ammirato e stupito”.