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E’ morto Marco Ciatti, figura di spicco nel mondo dell’arte. Il suo legame con il Pretorio e i Musei diocesani


Il suo nome legato all'Opificio delle Pietre Dure, che ha guidato a lungo, e alle decine di restauri di opere di artisti del calibro di Cimabue, Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Raffaello, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Rubens e Pollock


Claudio Vannacci


Il mondo della cultura e dell’arte è in lutto per la morte di Marco Ciatti. Pratese, storico dell’arte, e Accademico dei Lincei, Ciatti è stato a lungo Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro, dove ha lavorato per 38 anni; nel corso della sua carriera ha prodotto oltre trecento pubblicazioni, ha tenuto convegni e conferenze presso istituzioni culturali specializzate a livello internazionale, e nel corso della sua attività ha diretto, fra gli altri, il restauro delle opere di artisti del calibro di Cimabue, Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Raffaello, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Rubens e Pollock.
Il Museo di Palazzo Pretorio, il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla Cultura Simone Mangani ricordano la figura di studioso di Marco Ciatti che, fin dalla riapertura del 2014, è stato membro del Comitato Scientifico, lavorando al progetto generale di conservazione delle opere e contribuendo a numerose pubblicazioni e convegni promossi dal museo pratese in questi anni. “Rigoroso, appassionato e competente, Marco Ciatti ha dato un contributo fondamentale alla rinascita del nostro museo. La sua scomparsa lascia una grande vuoto: lo ricordiamo con gratitudine e affetto, e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento” commenta Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio.
“La morte di Marco Ciatti – afferma – Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei della Diocesi di Prato – non è solo una brutta notizia per il mondo accademico e per quello della cultura, lo è anche la città di Prato, che oggi ha perso uno dei suoi figli più illustri e conosciuti. Ciatti ha sempre messo a disposizione della città la sua professionalità e le sue grandi competenze di storico dell’arte e non ha mai fatto mancare sostegno e amicizia ai Musei diocesani. Un anno fa ha curato per noi una interessante conferenza su Donatello e negli ultimi tempi ha prestato la sua consulenza per la realizzazione della mostra ‘Arte ferita, arte salvata’, dove è intervenuto alla inaugurazione. I tanti studenti pratesi, io compresa, che lo hanno incontrato nel loro percorso di studi lo ricordano con stima e affetto”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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