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La storia di due secoli, dalla fine del Settecento fino alla metà del Novecento, attraverso il tessuto e il design. Da domani, 15 luglio, al 30 aprile 2023, il Museo del Tessuto porta in mostra oltre cento oggetti del proprio patrimonio per testimoniare le trasformazioni avvenute nel settore tessile con la meccanizzazione dei processi produttivi e la successiva industrializzazione, ma anche il legame tra arte e moda. L'evento si intitola "Due secoli di textile e fashion design", è curato dalla conservatrice del museo Daniela Degli'Innocenti, ed è stato presentato stamani, 14 luglio, all'ex Campolmi. Il percorso tra abiti, maschili e femmili, tessuti, figurini di moda, libri di campionario e accessori mettono in connessione linguaggi e stili che si sono alternati e influenzati nel 18esimo e 19esimo secolo.
Tanti i pezzi inediti perchè entrati recentemente in collezione o perchè oggetto di restauro.
Tanti i pezzi inediti perchè entrati recentemente in collezione o perchè oggetto di restauro.
Come l’abito da sposa in due pezzi della fine dell’Ottocento, l’abito a tunica di Maria Monaci Gallenga degli anni Venti stampato a matrice, il mantello da sera dell’Atelier Elsa Schiaparelli, l’abito da cocktail degli anni Cinquanta della sartoria romana Fanucchi.
Unico prestito di eccezione il raro esempio di abito da giorno femminile datato 1820 -1825 in tela di cotone stampata proveniente dall’archivio di Massimo Cantini Parrini, il costumista pluripremiato che nel 2019 è stato protagonista della programmazione culturale del Museo con la mostra sui suoi costumi per il film “Pinocchio” di Matteo Garrone.
Un focus è dedicato anche ai cambiamenti della moda in un arco temporale in cui il rapporto tra tradizione e modernità, tra unicità del prodotto artistico e replicabilità del prodotto seriale, diventano il tema di un acceso dibattito sulle arti applicate. Tra i protagonisti di questo lungo percorso, disegnatori tessili e creatori di moda, al Museo del Tessuto troviamo William Morris, Mariano Fortuny, Raoul Dufy, Gio Ponti, Lucio Fontana, Elsa Schiaparelli, Maria Monaci Gallenga.
La mostra, come tutto il patrimonio museale, può essere fonte di ispirazione e di studio anche per le scuole di moda.
“La mostra dimostra la grande varietà e ricchezza che contraddistingue il nostro patrimonio. – commenta il presidente, Francesco Marini. – E’ inoltre l’occasione per far conoscere al pubblico le ultime acquisizioni, frutto di una politica di incremento delle collezioni che la Fondazione persegue per incrementare il fondo moda e costume, anche grazie a molte donazioni”.
Il Comune di Prato, socio della Fondazione, si conferma il suo primo sostenitore. L'assessore alla Cultura Simone Mangani, ha sottolineato che nonostante il periodo sia complicato, "è stato scelto di corrispondere subito e tutto insieme il contributo di 269mila euro anzichè farlo in più tranche nel corso dell'anno come riconoscimento del lavoro fatto dal museo".
Per visitare la mostra il pubblico potrà anche approfittare delle aperture serali straordinarie che il Museo ha programmato nei mesi estivi in collaborazione con la caffetteria di Schiaccino: 21 e 28 luglio, 4 e 25 agosto e 1 settembre.
Il ciclo “Museica” consta di cinque serate in cui il Museo sarà aperto dalle 19 alle 23 con possibilità di partecipare gratuitamente alla visita guidata alla mostra delle ore 21 con un biglietto unico di 6 euro. “Una mostra straordinaria che invito tutti a visitare” – commenta il direttore del Museo, Filippo Guarini -Per gli studenti sarà davvero un’occasione per conoscere la storia del design nel settore tessile e moda attraverso dei pezzi di altissimo valore, gli appassionati di costume e moda potranno trovare abiti dalle fogge più svariate, il turista potrà vivere un’esperienza completa grazie ad un percorso espositivo rinnovato che arricchisce notevolmente la visita, mentre i nostri concittadini potranno cogliere l’occasione per conoscere nuovi nuclei collezionistici del Museo”.
Edizioni locali: Prato