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Prima di arrivare a Prato è stata a Roma, Milano e Torino, ma anche in Russia e Uganda. Ha viaggiato molto, secondo lo stile dell’uomo, del santo, del viaggiatore di cui vuole ripercorrere vita, gesta e opere. È la mostra itinerante “Sulla via di Damasco”, l’iniziativa dedicata alla figura di San Paolo, l’apostolo delle genti, promossa dal progetto culturale della Cei e dalla società editrice Itaca in occasione dell’anno paolino. Da oggi, sabato, a mercoledì 16 dicembre la mostra sarà ospitata a Prato presso le antiche stanze di Santa Caterina, in via Dolce de’ Mazzamuti, 1.Suddiviso in due sezioni, l’allestimento è composto da 86 pannelli che intendono, attraverso un’immagine a carattere artistico o archeologico, un testo semplice e immediato e una cartina geografica, ricostruire la vita straordinaria di un uomo “afferrato” dal Signore. La prima parte della mostra illustra i luoghi di San Paolo, da Gerusalemme, dove partecipa alla lapidazione di Santo Stefano, a Roma, dove subirà il martirio. Il viaggio e la conversione del Santo sono raccontati attraverso un originale repertorio fotografico tratto dall’archivio dello Studium Franciscanum di Gerusalemme. La seconda sezione invece è incentrata sull’esperienza umana di Paolo, sulla sua nuova identità e coscienza, frutto dell’incontro con Cristo. Qui faranno da filo conduttore le lettere paoline e la rappresentazione del Santo fatta da grandi artisti come: Raffaello, El Greco, Velasquez, Rembrandt, Domenichino, Guido Reni e gli anonimi mosaicisti che hanno decorato il duomo di Monreale in Sicilia. L’epilogo della mostra è dedicato al rapporto tra Pietro e Paolo.
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