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Al Teatro Fabbrichino va in scena “La signorina Else”, spietata radiografia della Vienna di fine ‘800


Il regista Federico Tiezzi prosegue il suo lavoro di ricerca su Arthur Schnitzler con la novella che rappresenta una tragedia della coscienza moderna


Redazione


Da domani martedì 27 novembre a domenica 2 dicembre al Teatro Fabbrichino, dopo il successo riscosso con "Il ritorno di Casanova", Federico Tiezzi prosegue il suo lavoro di ricerca su Arthur Schnitzler e sulla Vienna della fine del XIX secolo portando in scena "La signorina Else", una spietata radiografia della società dell’epoca, mista di frivola e mondana superficialità e cupo cinismo, dove una famiglia non esita a sacrificare la figlia adolescente sull’altare dell’interesse economico (feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30).
La novella di Schnitzler è di fatto una tragedia della coscienza moderna sul cui sfondo si riflette il clima della grande cultura viennese della finis Austriae e della società borghese del tempo, corrotta fin nel nucleo familiare, attenta unicamente a istinti e falsi valori, pronta a sacrificare l’innocenza in nome di denaro e apparenze sociali.
La storia è quella di Else – interpretata da Lucrezia Guidone (attrice scoperta da Ronconi e già con Tiezzi nel Calderón di Pasolini), sulla scena con Martino D’Amico -, una appassionata fanciulla che, alle prese con i primi turbamenti sessuali e le prime fantasie erotiche, viene indotta dalla famiglia a mostrarsi nuda in cambio di denaro per salvare il padre dalla bancarotta. L’intero testo di Schnitzler vive delle reazioni di Else a questa sordida richiesta.
Sulla scena, in un gioco di flashback, Tiezzi sceglie di mostrare la giovane ormai morta mentre rievoca la sua vicenda a ritroso, in un vibrante flusso di coscienza che fa risuonare pulsioni innominabili, fantasticherie, paure, orgoglio, contraddizioni e allucinazioni (dovute, tra l’altro all’ingestione massiccia di sonniferi). Un palpitante assolo drammatico, una dissezione dell’anima che viviseziona il cuore della protagonista nelle più riposte oscillazioni psichiche, tra i pensieri che la spingono fino al suicidio.
L'accompagnamento musicale live è affidato a Dagmar Bathmann (violoncello), Omar Cecchi (pianoforte e percussioni), Iacopo Carosella (clarinetti).
Edizioni locali: Prato
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