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Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dalla collezione e archivio di Massimo Cantini Parrini, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani dedicano a partire dal16 settembre 2022 fino all' 8 gennaio 2023, un’ampia retrospettiva che racconta l’incredibile creatività di Ossie Clark and Celia Birtwell due figure spesso trascurate nella storia della moda. Rari capi provenienti dalle collezioni private di Celia Birtwell da Londra e Lauren Lepire da Los Angeles completano la ricerca museale. Con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra arriverà a gennaio a Milano alla Fondazione Sozzani. Il percorso non presenta solo una serie di abiti con le stampe iconiche di Ossie e Celia, ma intende raccontare il contesto e l’evoluzione del designer, dalla boutique Quorum di Chelsea, frequentata dalla gioventù della scena londinese alle performance, tramite una serie di video, foto ed editoriali d’epoca, memorabilia, schizzi e riproduzioni dei disegni, fino a un’esclusiva video intervista con la stessa Celia Birtwell.
“Teniamo molto a questo nuovo progetto espositivo- ha sottolineato Nicola Marini presidente della Fondazione Museo del Tessuto – che reputo fortemente innovativo, sia per i contenuti che per le modalità operative ed organizzative. I capi e la documentazione in mostra sono straordinari e documentano alla perfezione la relazione artistica di questi due grandi protagonisti della moda del Novecento. Siamo molto felici di avviare la collaborazione con la Fondazione Sozzani in un progetto culturale che connette Prato e Milano, così come di rinnovare l'amicizia e la collaborazione con il grande costumista e collezionista Massimo Cantini Parrini”.
Anche nel modo di presentare la propria moda Clark è stato il primo designer a estendere il concetto di performance alle sfilate, proponendole nei luoghi più diversi, come avvenne al Royal Court Theatre nel 1971, con il contributo musicale di David Gilmour, uno dei fondatori dei Pink Floyd. Tra le sue muse Jane Birkin e Amanda Lear che per anni ha partecipato alle sue sfilate.
“La scoperta di Ossie Clark nella collezione di Massimo Cantini Parrini- spiega Federico Poletti, coordinatore e curatore della mostra – ha permesso di riportare alla luce e raccontare un capitolo a tratti trascurato, ma straordinario, tra moda, arte e musica. Ossie e Celia sono anche il racconto di un’alchimia speciale, una delle prime coppie creative ante litteram in cui uno stilista e una textile designer hanno lavorato insieme completandosi in piena armonia”.
Con uno stile inconfondibile – il flower power – anticipatore di tendenze, Ossie era definito “King of Kings Road” per i suoi abiti di ispirazione '30 e '40 dal taglio slanciato . Una carriera breve, ma molto intensa, che ha lasciato un segno nella Londra nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974. Celia disegnava le stampe su leggere crêpes, sete e chiffon e Ossie le trasformava in abiti che hanno subito conquistato il jet-set internazionale e la scena pop. Da Brigitte Bardot a Liz Taylor o Verushka, tutti erano affascinati dalla loro moda. Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg. Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson sono solo alcuni dei personaggi che Ossie Clark ha vestito.
Edizioni locali: Prato