99
Identità come strumento di confronto tra culture. Non è paradosso: è la logica del progetto che Confartigianato Prato, attraverso la sua commissione Cultura e società e il sostegno di Provincia, Comune, e Archivio di Stato propone alla città. Confartigianato nell’ambito dell’iniziativa dà appuntamento mercoledì 1 aprile con Amara Lakhous che, con il suo Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, ha rappresentato il caso letterario del 2008. L’incontro si svolge alle 21 al Teatro Magnolfi ed è coordinato da Gianni Cascone. Già in programma una seconda iniziativa con un altro grande personaggio della cultura contemporanea, l’antropologo Marc Augè, per il 15 aprile. Intervengono gli assessori della Provincia e del Comune di Prato, Irene Gorelli, Paola Giugni e Andrea Mazzoni, Fausto Lombardi, Presidente Consulta Cultura & Società di Confartigianato Imprese Prato, insieme a Diana Toccafondi, sovrintendente archivistica e agli esperti Andrea Valzania e Irene Sanesi.Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio tratta un tema quantomai attuale: la convivenza tra diverse etnie. E chi meglio di un rifugiato politico, di un “diverso” avrebbe potuto scriverlo? Lakhous è infatti fuggito dall’Algeria nel 1995 per evitare i pericoli che correva come giornalista. Il suo romanzo ruota attorno al un omicidio che avviene proprio in un ascensore in un condominio della multietnica Piazza Vittorio, ma in un condominio particolare, in cui vivono iraniani, peruviani, bengalesi e italiani. L’autore, grazie all’ingenuità che in alcuni tratti trapela dal romanzo, ci pone davanti a una domanda: chi è lo straniero? Chi viene da un altro Paese o chi si rifiuta di accettare la multietnicità del proprio?