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Sugli scaffali venivano spacciate come rimedio contro il Covid, anche se in realtà il principio attivo era quello di un banale antinfluenzale. La cosa più grave, però, era che i medicinali non avevavo ricevuto nessuna autorizzazione al commercio dall'Aifa, l'agenzia del farmaco. Per questo motivo i carabinieri del Nas di Firenze e gli agenti della polizia municipale di Prato hanno sequestrato 88 scatole, pari a oltre 2.000 pillole, in un supermercato del Macrolotto Zero gestito da cittadini cinesi.
Privi dell'autorizzazione all'immissione in commercio e di indicazioni in lingua italiana, i farmaci erano esposti sugli scaffali del negozio, con l'indicazione di essere utili a combattere il Covid. Fra gli altri farmaci illegali, prevalentemente antibiotici, sono state rinvenute alcune confezioni di un prodotto coadiuvante della perdita di peso contenente principi attivi classificati come sostanze stupefacenti, la cui vendita è vietata in Italia.


L’indagine si innesta in una più ampia operazione condotta dal comando del carabinieri sul territorio nazionale per il contrasto alla diffusione di farmaci illegali per la cura del Covid-19.
Il titolare dell’esercizio e la dipendente che aveva di fatto la gestione dell’attività, entrambi circa trentenni di origine cinese, sono stati denunciati per i reati di esercizio abusivo della professione medica, immissione in commercio di farmaci non autorizzati e per detenzione di sostanze stupefacenti. La donna in particolare era già stata denunciata due anni fa dalla polizia municipale di Prato per vendita abusiva di farmaci.

Tra le prime reazioni al sequestro, quella del senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra, eletto nel collegio di Prato: “Nemmeno l'emergenza sanitaria – dice -, nemmeno le restrizioni a cui tutti siamo sottoposti fermano l'illegalità a cui fa sistematicamente ricorso una fetta della comunità cinese. Ritorna un tema vecchio ma evidentemente irrisolto: l'illegalità, lo spregio di commercianti senza scrupoli che, senza timore, vendono prodotti che in Italia non sono ammessi e che potrebbero provocare danni molto seri alla salute delle persone – continua La Pietra – la fortuna è che abbiamo investigatori molto preparati, fortemente attivi sui territori, in grado di intercettare situazioni altrimenti fuori controllo”.

Tra le prime reazioni al sequestro, quella del senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra, eletto nel collegio di Prato: “Nemmeno l'emergenza sanitaria – dice -, nemmeno le restrizioni a cui tutti siamo sottoposti fermano l'illegalità a cui fa sistematicamente ricorso una fetta della comunità cinese. Ritorna un tema vecchio ma evidentemente irrisolto: l'illegalità, lo spregio di commercianti senza scrupoli che, senza timore, vendono prodotti che in Italia non sono ammessi e che potrebbero provocare danni molto seri alla salute delle persone – continua La Pietra – la fortuna è che abbiamo investigatori molto preparati, fortemente attivi sui territori, in grado di intercettare situazioni altrimenti fuori controllo”.
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