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Valerio Staffelli a Prato ma senza tapiro: è testimone in un processo


Lo storico inviato di "Striscia la notizia" chiamato a deporre all'udienza che vede imputato un imprenditore finito al centro di un servizio del tg satirico di Canale 5


Redazione


Valerio Staffelli, lo storico inviato di 'Striscia la notizia', il tg satirico di Antonio Ricci, ha abbandonato per un giorno microfono, telecamera e tapiro ed ha vestito i panni del testimone nel processo a carico di un imprenditore cinese di 44 anni accusato di aver venduto divise dei carabinieri senza assicurarsi che gli acquirenti appartenessero davvero all'Arma. Staffelli si è seduto davanti al giudice Iacopo Santinelli e ha raccontato l'inchiesta, una delle trecento e passa mandate in onda per combattere le truffe agli anziani. “Giudice – ha detto l'inviato di Striscia – quella divisa poteva finire ad un qualsiasi malfattore e si sa come può comportarsi un anziano davanti ad una persona in uniforme”. Ad ascoltare, in aula, anche l'imputato, difeso dall'avvocato Salvatore La Bella, che ha rispedito al mittente l'accusa: “Ho sempre preteso il tesserino prima di ogni spedizione, in questo caso si è trattato di una distrazione. Vendo abbigliamento militare dal 2003, ho una regolare autorizzazione rilasciata dalla prefettura”.
L'inchiesta è di marzo 2021. Al team di Staffelli arriva la segnalazione di divise dell'Arma vendute sul web anche a chi carabiniere non è. Un suo collaboratore fa l'ordine: cento euro per una uniforme operativa di ordine pubblico e un cinturone. Arriva tutto in pochi giorni e senza che qualcuno gli chieda di dimostrare che lavora faccia effettivamente. Qualche altra ricerca e il tg satirico arriva all'imprenditore cinese, titolare di un ingrosso di abbigliamento e accessori militari con sede a Prato che commercia anche al dettaglio tramite il sito internet.
“Quando arrivò la merce – ancora Staffelli – preparammo il servizio e poi portammo tutto al Comando generale dei carabinieri per la denuncia e intanto contattammo il venditore per farci spiegare bene la sua modalità di commercio”. Ferma la difesa del cinese che ha sottolineato più volte di aver evaso centinaia e centinaia di ordini tracciando sempre tutto quanto, tranne quella volta. Secondo le indagini, però, quella non sarebbe stata un'eccezione perché in almeno un'altra ventina di casi la vendita sarebbe avvenuta senza tesserino di riconoscimento. Il cinese ha detto di poter dimostrare che i fatti stanno diversamente. Se ne riparlerà alla prossima udienza, il 23 gennaio.

nadia tarantino
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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