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Usura con tassi fino al 136 per cento, in manette padre e figlio


I due venivano da Napoli a Prato per gestire i loro affari illeciti: nella rete caduti molti commercianti e imprenditori in difficoltà. Gli arresti effettuati dalla guardia di finanza dopo la denuncia di un commerciante di Montemurlo


Redazione


Usura e estorsione sono le accuse che hanno portato in carcere due imprenditori, padre e figlio di 55 e 27 anni, originari della provincia di Napoli. La guardia di finanza li ha arrestati ieri al casello autostradale di Prato ovest mentre, da pendolari dei prestiti a usura, stavano riprendendo la strada del ritorno a casa dopo aver minacciato di morte la loro vittima – un imprenditore di Montemurlo del loro stesso settore, il commercio all'ingrosso di maglieria – pretendendo il pagamento degli interessi su un prestito di 150mila euro concesso per metà in contanti e per l'altra metà in merce. Due mesi di intercettazioni, pedinamenti e appostamenti hanno consentito agli investigatori di presentarsi dal procuratore Antonio Sangermano con “un quadro probatorio significativo”. Ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Prato Angela Fantechi ha disposto la custodia cautelare in carcere dei due imprenditori, uno dei quali con precedenti per contrabbando.

 L'indagine è partita quando la vittima si è rivolta alla guardia di finanza per segnalare la richiesta sempre più pressante di denaro da parte dei due usurai che pretendevano tutti i mesi il pagamento di 4mila euro di interessi tramite accredito su post-pay e ogni sei mesi il pagamento di 20mila euro, tranche già versata a settembre. Tassi di interesse che, secondo il calcolo del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, oscillavano tra l'80 e il 136 per cento. Quando le minacce a mano armata hanno tirato in ballo il figlio dell'imprenditore finito nel giro usurario, sono scattate le manette. Le perquisizioni si sono estese al napoletano e hanno portato al sequestro della pistola utilizzata per minacciare l'imprenditore, una riproduzione perfetta di una beretta 92, oltre che a documenti con la traccia dei versamenti di denaro effettuati dalla vittima. 

 Le indagini proseguono. Non si esclude – ma al momento si tratta soltanto di un'ipotesi investigativa – un collegamento con la criminalità campana. L'attività degli inquirenti punta anche a individuare eventuali altri casi di estorsione in danno di altre persone.  “In presenza di una crisi economica come quella che stiamo attraversando e di una chiusura creditizia – ha spiegato il procuratore Antonio Sangermano – divampa il fenomeno dell'usura. C'è l'usura bancaria, segnale allarmante di crisi del sistema, per la quale ci sono tante denunce e che si esplica in un fatto tecnico che consiste nel ricalcolo degli interessi, e c'è il fenomeno dell'usura classica il cui momento di incentivazione della pericolosità è l'attività estorsiva”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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