164 reati contestati, 573 sanzioni amministrative delle quali 348 per reati connessi con la caccia e 171 per infrazione al codice della strada, sequestro di 112 animali protetti e illegalmente detenuti e 923 munizioni di diverso tipo, 154 interventi (+25% rispetto al 2013) in seguito a segnalazioni dirette dei cittadini. Ma anche interventi per ben 11 cani uccisi dalle esche avvelenate. Sono solo alcuni dei numeri che compongono il bilancio di un anno di attività della Polizia provinciale presentato questa mattina a palazzo Buonamici dal presidente della Provincia Matteo Biffoni insieme al comandante Michele Pellegrini e il direttore generale Massimo Migani.
Controllo ambientale, soprattutto riguardo alle normative dei rifiuti e tutela degli animali, codice della strada, strutture ricettive, tutela delle acque, della fauna ittica e della biodiversità sono le principali competenze della Polizia provinciale. “Un lavoro prezioso che impegna gli agenti in settori particolari e delicati – ha ricordato Biffoni – Faremo tutto il possibile per non disperdere il grande patrimonio di professionalità espresso da questi uomini” ha aggiunto Biffoni riferendosi al riordino del corpo provinciale per il quale, ancora, non sono definiti i contorni.
“Complessivamente il comando pratese è composto da soli 12 addetti (comandante e vice comandante, più nove agenti e una collaboratrice amministrativa) – ha sottolineato Migani – Un numero veramente esiguo che riesce a portare avanti una mole di interventi rilevante”. Basta vedere i numeri per rendersene conto.
ATTIVITA' 2014, I NUMERI – Per l'attività di polizia giudiziaria sono state 108 le informative di reato inviate alla Procura che hanno determinato in totale il rilievo di 164 violazioni (28 i reati contestati in materia di tutela della fauna, 47 sulla normativa dei rifiuti, 68 infrazioni al codice penale, 6 in materia di avvelenamento, 8 violazioni alla normativa edile e 7 sulla normativa in materia di possesso e detenzione di armi). 573 le sanzioni amministrative elevate, fra queste 348 in materia di caccia. 171 le violazioni riscontrate al codice della strada, 33 per rifiuti e la rilevazione di impianti termici non a norma, 5 sulla tutela degli animali, 4 in materia di turismo e 6 in ambito ittico. Importante anche il numero dei sequestri nel corso del 2014. 112 capi di fauna, 923 munizioni, 20 armi e 46 mezzi vietati. In materia di rifiuti si è provveduto al sequestro di 2 veicoli e di 2 aree ed edifici con rifiuti.
“Sono operazioni che richiedono una grande mole di lavoro, spesso effettuiamo appostamenti e indagini che seguono un iter molto lungo e laborioso – ha detto Pellegrini snocciolando gli interventi eseguiti – Ma l'impegno è ripagato dai risultati.” Proprio per una particolare indagine di antibracconaggio il Comando ha ricevuto nel 2014 il premio all'eccellenza Urban Police(consegnato lo scorso novembre a Bergamo), premio per quale questa mattina, sia Pellegrini, sia gli agenti Leonetto Trinci e Leandro Giannetti, hanno ricevuto una ulteriore onorificenza. L'intervento, effettuato in collaborazione con i corpi di Polizia provinciale di Bologna e Firenze, portò al sequestro di balestre, visori notturni e silenziatori, tutti mezzi abusivi, nonché la confisca di uccelli appartenenti a razze protette, oltre a lacci e trappole per la cattura di fauna selvatica.
Oltre alle tante operazioni in materia di tutela degli animali gli agenti si sono impegnati anche in attività di prevenzione e informazione attraverso l'organizzazione di incontri pubblici per i cacciatori. Altro campo di indagine riguarda l'utilizzo e la detenzione di esche avvelenate: nel 2014 sono state 17 le segnalazioni (7 a Prato, 5 a Montemurlo, 2 a Vaiano, 1 a Poggio a Caiano, 1 a Carmignano e 1 a Vernio) di presunto avvelenamento di animali, 11 sono risultate mortali mentre 5 cani sono stati invece salvati e recuperati.
Notevole l'impegno dedicato anche al contrasto dell'abbandono e gestione illegale di rifiuti. Per fronteggiare il fenomeno gli agenti sono impegnati – in accordo con il “Patto Prato Sicura” – in orari serali e notturni e prevalentemente nei pressi delle zone industriali e produttive dei Macrolotti. Il controllo ha riguardato non solo gli abbandoni (una pratica purtroppo abbastanza diffusa sul territorio provinciale) ma anche il trasporto dei rifiuti, in particolare rottami ferrosi eseguiti senza la prescritta iscrizione e l'opportuna modulistica.
Particolare attenzione è stata posta, come in passato, al fenomeno dei veicoli abbandonati. L'intervento del Corpo ha permesso di procedere alla rottamazione, o ripristino alla circolazione, di 43 veicoli, sono state elevate 18 sanzioni amministrative mentre alla Procura sono state inviate 4 comunicazioni di reato.
Oltre alla normale attività di monitoraggio e controllo, nel corso del 2014, le pattuglie sono state impiegate anche in 154 interventi scaturiti da segnalazioni pervenute direttamente dai cittadini. Un numero rilevante, che segna +25% rispetto all'anno precedente, ed è indicatore del rapporto di fiducia instaurato nel corso degli anni con il Corpo provinciale. Per le segnalazioni dei cittadini e per qualsiasi informazione oltre al numero della segreteria (0574/534472) è attivo anche il337/317977, tutti i giorni dalle 7 alle 19 festivi compresi.
Per il costante e capillare monitoraggio del territorio la Polizia provinciale si occupa infine di coordinare le guardie volontarie (GAV e GGVV) che svolgono un lavoro di affiancamento indispensabile. Le guardie ambientali sono attualmente 13 e nel 2014 hanno svolto servizi per un totale di 1.800 ore, stilando complessivamente 108 verbali amministrativi. Le guardie venatorie volontarie (appartenenti alle associazioni venatorie, ittiche ed ambientali) sono invece 77 e hanno svolto 2.250 ore di servizio coordinate dal Comando e redatto 7 verbali di infrazione amministrativa. Particolarmente rilevante, come sempre, è lacollaborazione con la Procura della Repubblica di Prato e la fattiva e proficua cooperazione con tutte le forze di Polizia presenti sul territorio provinciale, dalla municipale di Prato, l'arma dei Carabinieri, il Corpo Forestale e l'Arpat.
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