Un anno fa l’incendio che cancellò la Puggelli Legnami, storica falegnameria di via Roma. Era l’alba del 29 aprile quando il fuoco avvolse tutta l’area da settanta anni occupata dall’azienda. Non rimase niente: solo macerie e cumuli di cenere (LEGGI). Un danno da 5 milioni di euro. Un incendio quasi sicuramente doloso. La procura non ha ancora chiuso l’inchiesta in attesa degli ultimissimi riscontri disposti dal sostituto Lorenzo Gestri.
Oggi, proprio come nei giorni immediatamente successivi al rogo, Marco Puggelli, uno dei titolari, ribadisce la volontà di tornare in via Roma, al Soccorso, perché è quella e solo quella la casa della falegnameria. La casa, la storia, la vita di un’azienda che il 29 aprile 2015 non si fece travolgere dagli eventi ma continuò la sua marcia, come sempre, tanto che meno di un mese dopo aprì la nuova sede in via Battisti, in una porzione dell’ex lanificio Ciabatti. “Siamo qui ma il progetto è tornare in via Roma – dice Marco Puggelli – quella è la nostra proprietà, lì vogliamo stare. Fino a ora abbiamo speso 150mila euro per lo smassamento delle macerie, lo smaltimento dei rifiuti e l’assestamento del poco che è rimasto”. Uno sforzo economico non indifferente: “Soldi di famiglia perché l’assicurazione non ci ha ancora dato un euro – continua il titolare – non so dire quanto ci vorrà per il ritorno in via Roma ma posso dire una volta di più che questo è il nostro progetto”.
Quattro gli operai che la Puggelli Legnami aveva prima dell’incendio e che sono ancora oggi al lavoro: “Siamo riusciti a mantenerli e lo dico con grande orgoglio, abbiamo fatto qualche sacrificio noi di famiglia pur di non dover dare brutte notizie ai nostri dipendenti”. Nella voce di Marco Puggelli c’è tutta la determinazione a ripartire dal punto esatto in cui tutto era stato lasciato la sera del 28 aprile, ultimo giorno prima dell’incendio. La scommessa, insomma, è riportare il calendario indietro di un anno, riprendere come se niente fosse successo. “Certo – dice Puggelli – è difficile pensare di poter fare più dello sforzo già fatto senza il premio dell’assicurazione”.
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