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Turni di lavoro infiniti in cambio di pochi euro, arrestati per sfruttamento due imprenditori


Ennesima inchiesta della procura di Prato. Stavolta a mettere in moto le indagini è stato un operaio clandestino che ha raccontato la sua storia allo Sportello immigrazione del Comune


Redazione


Ha raccontato di aver lavorato fino a 16 ore al giorno per 3 euro l'ora, senza giorni di riposo né di ferie. Ha raccontato di aver dormito in fabbrica o in alloggi di fortuna, a seconda di cosa decidevano i suoi capi. Un racconto ricco di particolari quello di un operaio cinese allo Sportello immigrazione del Comune di Prato, tanto da portare agli arresti domiciliari i datori di lavoro, due imprenditori quarantenni, anche loro cinesi, gestori occulti di una maglificio con sede a Montemurlo, accusati di sfruttamento (avvocati Olivia Nati e Tiziano Veltri). Le indagini del Gruppo antisfruttamento del Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana centro e dell'Unità investigativa della polizia municipale di Prato, hanno fatto emergere il solito quadro: tante ore di lavoro, pochi soldi e nessun diritto non soltanto per l'operaio che si è ribellato e ha denunciato, ma anche per altri sette lavoratori (sei irregolari) impiegati per almeno dodici ore al giorno con turni anche di notte, tutti i giorni della settimana comprese le festività.
Accogliendo la richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura, il giudice delle indagini preliminari ha parlato di “una vera e propria strategia imprenditoriale fondata sulla massimizzazione del profitto a discapito della sicurezza e della dignità dei lavoratori”.
Un'altra inchiesta sullo sfruttamento del lavoro, l'ennesima.
L'operaio, irregolare sul territorio italiano, ha denunciato la sua situazione sul finire del 2021: arrivato in Italia qualche anno prima con un visto turistico, aveva ottenuto lavoro dai suoi connazionali in cambio di pochi euro a fronte di turni lunghissimi.
Gli inquirenti hanno ricostruito la vita del maglificio che prima aveva sede a Prato e poi, sempre intestato a un prestanome, si è spostato a Montemurlo cambiando nome e ragione sociale ma proseguendo l'attività con gli stessi operai, gli stessi macchinari e gli stessi gestori. La denuncia ha trovato riscontro dopo pedinamenti, controlli ispettivi e l'analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno portato alla luce le modalità di impiego degli operai “costretti a lavorare in ambienti privi delle minimali condizioni di igiene e sicurezza, senza essere informati sui rischi”.
Nel corso di uno dei controlli, i tecnici della Asl si sono accorti che i dispositivi di sicurezza dei macchinari erano stati manomessi. Diversi i controlli e diverse le sanzioni nel tempo ma per i lavoratori non è mai cambiato niente.
Il cinese che ha denunciato è stato inserito nel circuito di protezione e assistenza sociale; per gli altri è stata attivata la rete di supporto che prevede l'avvio di percorsi di tutela sociale e giuridica.

nt
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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