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Tribunale “blindato” per il via al processo al prete pedofilo. Il giudice dice ‘no’ alla perizia psichiatrica


Al via oggi il processo a don Paolo Glaentzer, il parroco settantenne arrestato lo scorso luglio per violenza sessuale su una bambina di 10 anni. Giornalisti tenuti alla larga dall'aula delle udienze. Respinta la richiesta di perizia psichiatrica, processo rinviato al 5 marzo. Parti civili la bambina, i genitori, la Curia di Firenze e il Comune di Calenzano


Redazione


Don Paolo Glaentzer, il parroco settantenne della chiesa di San Rufignano e Sommaia di Calenzano, sarà processato il prossimo 5 marzo (a porte chiuse) senza essere prima sottoposto alla perizia psichiatrica. Lo ha deciso oggi il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato Costanza Comunale che ha rigettato la richiesta di rito abbreviato subordinata alla perizia psichiatrica avanzata dalla difesa del sacerdote arrestato lo scorso 23 luglio con la pesantissima accusa di violenza sessuale su una bambina di 10 anni. Oggi, martedì 18 luglio, puntuale alle 12.30, il prete è arrivato al palazzo di giustizia per l'inizio dell'udienza preliminare, accompagnato dalla polizia penitenziaria che lo ha prelevato dalla sua casa di Bagni di Lucca dove è agli arresti domiciliari. Il prete ha preso posto davanti al giudice e a lato del pubblico ministero Laura Canovai. In aula una folta schiera di avvocati, a cominciare da Olivia Nati che cura gli interessi della bambina su nomina della curatrice speciale. Anche i genitori si sono costituiti parte civile (marito e moglie hanno atteso al bar del tribunale). Ammessi tra le parti civili anche la Curia di Firenze e il Comune di Calenzano, dove la bambina abitava insieme alla famiglia dalla quale, con altri due fratellini, fu allontanata nei giorni successivi all'arresto del parroco per essere affidata ai servizi sociali e sotto la tutela di una curatrice scelta dal tribunale. Don Glaentzer ha puntato sulla perizia psichiatrica, un passaggio molto dibattuto in aula con la ferma opposizione dell'accusa e degli avvocati di parte civile e alla fine della camera di consiglio il giudice ha detto 'no' fissando la data per la requisitoria del pm e per le arringhe della difesa e delle parti civili.
Don Glaentzer, dal primo momento, non ha mai negato le proprie responsabilità dicendo che a prendere l'iniziativa era la bambina che lui credeva avesse quindici anni e con la quale, prima di quella sera, si era – così avrebbe detto durante gli interrogatori – già intrattenuto altre volte. I due passanti che chiamarono i carabinieri, notarono il prete appartato con la bambina non lontano dalla casa della famiglia che don Glaentzer frequentava elargendo, talvolta, qualche piccola somma di denaro per alleggerire le difficoltà economiche.
Giornalisti tenuti alla larga dall'aula del processo. A differenza di altre volte, accesso blindato: all'ingresso del corridoio che porta all'aula delle udienze preliminari è stata sistemata alla meno peggio una fettuccia e a controllare il passaggio è stato incaricato un carabiniere.

 
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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